Cappellette e a antichi dipinti devozionali a Pianello del Lario (2)

Madonna con Bimbo e Santi Rocco e Antonio abate, Scarpagiano

A Pianello l’iconografia piu’ antica, riferibile al 1400/1500 si trova a Scarpagiano nell’abitazione dei Morelli e raffigura una Madonna con veste rossa e manto blu, seduta in trono, con aureola dorata dietro il velo. Con il suo braccio destro regge un Gesu’ Bambino già grandicello, in piedi sulle sue ginocchia, mentre con la mano sinistra tiene aperto un libro. E’ affiancata dai santi Rocco e Antonio Abate.

Madonna del latte con ai piedi due oranti, Scarpagiano

In questa frazione, in casa Coduri, si puo’ ammirare un dipinto risalente al secolo successivo fatto restaurare dall’associazione “ La bella Pianello “ nel 2004 con il contributo della Provincia e del Comune: é una Madonna del Latte  datata 18 maggio 1500. Questo tema é presente nella zona pure in altre opere sopravvissute alla Controriforma , come per esempio nel trittico parrocchiale cinquecentesco in cui la Vergine sta tra S.Antonio Abate e S. Bernardo.

E’ datato 1514 un affresco mutilo della Vergine in trono col Bambino in piedi che sembra guardare un santo appena visibile sulla sinistra. Si trova a Maggiana sulla facciata dell’abitazione Granzella. Al di sopra si legge la scritta frammentaria: “ …Martin…D.R.F.R.L.C.L. 1830/ ….de Magana de lano 1514”. La data 1830 sembra riferita al rifacimento di parte della scritta stessa.

 

Sono cinquecenteschi, sempre a Maggiana, al termine della strada che sale da Calozzo, un volto di Madonna entro cornice affrescata rettangolare a sua volta racchiusa in precedente riquadro sagomato a sfondo verde , a Scarpagiano un volto di Madonna e una di Maria che allatta il Bambino col viso rivolto al fedele, al centro di un trittico , entrambi conservati in un fienile, quindi strappati e donati alla parrocchia, e uno perduto di Coslia.

Tra lo scorcio del ‘500 e l’inizio del ‘600 é databile l’altorilievo in marmo bianco con la Sacra Famiglia in una significativa insolita posizione: Gesu’, al centro, piccolo fanciullo, cammina fiducioso tenuto per mano con grande attenzione dalla Madonna e da San Giuseppe sotto l’elgida dello Spirito Santo. Sullo sfondo é scolpito il monogramma di Gesu’, sulla base lo spirito della composizione: SUB VESTRUM PRAESIDIUM ( sotto la vostra protezione). Il bassorilievo é visibile a Saliana sopra la porta di entrata dell’abitazione della famiglia Dell’Era, una delle piu’ antiche del paese.

Molte opere, in parte ben conservate, in parte andate perdute o quasi, si riferiscono invece al secolo XVII, quello in cui dagli emigrati a Genova, Vicenza e Milano rifluivano sovvenzioni per far rifiorire o far nascere le chiese del paese.

E’ datata 1618 la statua della Madonna della Misericordia collocata dalla famiglia Rebuschini in una cappelletta a nord della propria frazione S. Anna, fatta costruire, o ricostruire, nel 1712, in un punto d’incrocio di due sentieri che conducevano verso i campi e i monti. Ora la statua é posta sotto l’altare della chiesetta della frazione, mentre l’antica edicola, sempre visitata, ma anche lasciata un po’ al degrado, é stata recuperata e risistemata nel 1989 dal locale gruppo Alpini.

Maria con Gesù e S. Anna, chiesa di S. Anna

Nella chiesa della frazione spicca la bella pala d’altare secentesca attribuibile al pittore pianellese G. B. Bottiggio che ritrae, insieme alla madre Anna, Maria e il Bimbo Gesu’ che tiene in mano il mondo.

Sempre a S. Anna, accanto al portone d’entrata della casa Bosatta, é abbastanza ben riconoscibile una Madonna con Bambino e offerente, mentre é andato perduto un antico affresco ispirato alla Madonna di Tirano, forse cara a un sacerdote di questa prestigiosa antica famiglia pianellese. Pure scomparsa é la Madonna originale collocata in una nicchia incorniciata da lesene, con arco ribassato e basamento a mondanature, all’ingresso della frazione. L’estradosso dell’arco é sovrastato da una decorazione a calice marmorea, mentre un’altra decorazione a cerchi concentrici a sporgere completa il sottostante davanzale.

Ricerca a cura di Germana Granzella