I bei nomi di Maria

La parola litania deriva dal greco litaneia, e significa preghiera, supplica. Nel significato attuale e generico, le Litanie sono delle preghiere composte da una serie di brevi invocazioni a Dio, alla Vergine, ai Santi. La prima parte di ogni invocazione è costituita da un titolo ogni volta diverso, che esprime lode e ammirazione. La seconda parte, quasi sempre fissa, è una richiesta di preghiera, aiuto, protezione. Nella recita del Santo Rosario, dopo aver pregato con i misteri e le decine si recitano le litanie mariane, fra cui le più popolari e note sono le cosiddette “Litanie Lauretane” che sono legate alla Madonna di Loreto. Le Litanie Lauretane sono quella supplica litanica che dalla prima metà del XVI secolo si cantava nella Santa Casa di Loreto; da lì, favorita dalla fama del Santuario, si diffuse nella Chiesa fino a divenire una delle preghiere più popolari alla Madonna, tipicamente inclusa alla fine del Rosario. Queste Litanie, dette anche Litanie della Beata Vergine Maria rappresentano una singolare «oratio fidelium», invocazione a cori alterni presidente e assemblea, che canta l’azione di Dio in Maria e nella Chiesa. Esse enumerano alcune delle qualità religiose della Beata Vergine Maria. Le litanie hanno per definizione una natura ripetitiva, e in tali preghiere le formule «Prega per noi» e «Abbi pietà di noi» sono ripetute frequentemente. E’ interessante vedere come nelle litanie si descrivano le qualità di Maria e le sue azioni verso il popolo di Dio. Le litanie sono i “bei nomi” con i quali la Madonna viene invocata e venerata. Nella struttura complessiva delle Litanie Lauretane si possono distinguere facilmente sei sezioni:

1) tre titoli incentrati sulla santità di Maria;
2) dodici titoli incentrati sulla Maternità di Maria;
3) sei titoli incentrati sulla Verginità;
4) tredici titoli biblico-patristici;
5) quattro titoli in onore di Maria in quanto soccorritrice;
6) tredici titoli incentrati sulla Regalità di Maria.

L’obiezione che si muove, in genere, alle Litanie Lauretane, è la stessa che si oppone alla recita del Santo Rosario. Si dice che la ripetizione delle stesse formule è monotona e rende noiosa la preghiera. E’ interessante a tal proposito una riflessione fatta da Suor Lucia di Fatima: “Dio ha creato tutto ciò che esiste in modo che si conservi grazie alla ripetizione continua e ininterrotta degli stessi atti […] e a nessuno è ancora venuto in mente di dire che è monotono […]. Ebbene, nella vita spirituale abbiamo la necessità di ripetere continuamente le stesse preghiere, gli stessi atti di fede, di speranza e di carità per avere la vita, visto che la nostra vita è una partecipazione continua alla vita di Dio”. Quest’anno le recite del Rosario che faremo comunitariamente saranno accompagnate da una attenzione alle litanie lauretane per poterne apprezzare la profondità e la bellezza.                                                          don Luca