Le cose da fare

Il catechismo si affaccia ogni anno nel novero delle proposte della comunità cristiana. Sembra una delle “cose da fare”, catalogandola per alcuni comodamente come un corso dove, a buon mercato, vengono impartite delle informazioni generali sulla religione. Un momento che viene a collocarsi fra le “tante cose da fare” che ci sono in una famiglia, o nella gestione del singolo genitore. Ne viene che alcune volte è in fondo alla lista delle “cose da fare” e se appena è possibile la si salta, così come gli altri appuntamenti che ci sono in Parrocchia o in Oratorio. Il “corso” è poi limitato all’ora settimanale ed è già tanto… di più non si può… ci sono “tante altre cose da fare”. Ne viene da sé che fra le “tante cose da fare” non ci sia quasi mai lo spazio per la Messa domenicale (ma caspita proprio di domenica la devono fare… con tutto quello che c’è già … da fare). Poi arriva conseguentemente la domanda classica: “Ma la Messa è obbligatoria?”.  Qui tocchiamo i vertici della trascendenza e ci immergiamo nella filosofia pura… con trattazioni sulla libertà e sul fatto che uno va quando se la sente (perché prima ci sono “tante altre cose da fare”…) o quando c’è qualcosa di importante “da fare”. Mi sento di rispondere con molta franchezza che la Messa non è obbligatoria… Gesù non ha mai obbligato nessuno… men che meno lo fa un povero sacerdote di paese… La Messa non è obbligatoria; per un cristiano è invece  necessaria! Io non mi sento l’obbligo di respirare ma ne sento la necessità (e per fortuna che respirare ci viene spontaneo perché, con le “tante cose da fare”, in alcuni casi ci dimenticheremmo anche di questo…). Gesù Cristo non è il comodo soprammobile che io metto in evidenza quando serve e che poi ripongo in una scatola in attesa della prossima occasione, semmai verrà. Gesù è Colui che mi ama e mi salva. E’ il Figlio di Dio che è venuto nel mondo per incontrare la mia umanità attraverso il volto di altri cristiani, attraverso il dono di Grazia dei Sacramenti (che sono un dono e non una pretesa, o una delle “tante cose da fare”). Gesù mi è necessario perché la mia vita sia realizzata nello stile dell’amore e del dono. Tutti si lamentano della società che non va, ma si lascia fuori dalla porta della propria vita Colui che alla vita da significato nel presente e nel futuro. Constatiamo egoismo e chiusure ma poi impediamo all’annuncio della Buona Notizia (il Vangelo) di poter attecchire in noi. E’ vero sì che nella vita abbiamo “tante cose da fare” ma Cristo è la cosa necessaria, e stare con Lui è la “parte migliore” come ha risposto Gesù stesso a Marta quando si lamentava delle “tante cose da fare”, mentre Maria, oltre a quelle, trovava il tempo per stare con Lui. Ci aiutino il richiamo del catechismo e della Messa a comprendere come stare con Gesù è la cosa necessaria (“da fare”). don Luca