Non glielo impedite

Riprende come ogni anno con l’inizio dell’anno pastorale il cammino del catechismo. Esso fa parte dell’imprescindibile compito che ha la Comunità cristiana ovvero annunciare e testimoniare Gesù Cristo nato, morto e risorto per la nostra salvezza. Questo è il motivo per cui la Chiesa esiste e si mette all’opera. Da qui nascono le opere, le iniziative. Senza questo cuore si perderebbe il vero significato. Guardando però come alcune famiglie si accostano al catechismo sembra però di cogliere un radicale fraintendimento. Si mandano i figli a questi momenti ma senza lasciarsi coinvolgere dal fatto che questa novità dirompente dell’Amore di Dio c’è per toccare il cuore di tutti, adulti compresi. E’ come volere un involucro ma senza il contenuto dentro. La secolarizzazione ha portato molte persone a vivere come se Dio non esistesse, a orientare la propria vita su uno stile fondamentalmente pagano. Ciò lo si respira vedendo il modo con cui vengono educati i bambini, rendendoli poco alla volta estranei alla figura di Gesù. Nel Vangelo Gesù dice: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite”. Parole che se le meditiamo profondamente sono veramente dirompenti. “Lasciate che i bambini vengano a me” vuol dire che il fanciullo nella sua formazione di persona deve poter conoscere e amare in profondità l’Amore di Gesù. Senza questo crescerebbe con una forte menomazione, dato che il nostro cuore è fatto per incontrare Dio. Chi sono coloro che principalmente possono impedire ad un bambino di andare da Gesù? Chi può determinare in modo significativo la sua crescita spirituale? Non è difficile comprendere come possano essere proprio i genitori coloro che pongono ostacoli davanti all’incontro con Gesù. E’ per quello che accanto ai genitori e al loro compito così importante si pone la Comunità cristiana che intende accompagnare tutta la famiglia nella lieta riscoperta dell’Amore di Dio. Sapendo poi che nella vita di una persona tutto è possibile, soprattutto quando ci si lascia guidare dallo Spirito Santo, allora è bene che la fiamma della fede nell’età conduca ad una liberante esperienza con Gesù.                         don Luca

preso dal numero 7 del notiziario “Hesed” della Comunità pastorale “San Luigi Guanella”