La Chiesa della Visitazione
Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1, 40-45).
Si arriva alla Chiesa della Visitazione salendo una alta scalinata, da cui si dominano Ain Karim e i suoi dintorni. Alla fine della salita, il recinto è delimitato da una artistica cancellata, da cui si entra in un ampio cortile: a sinistra, in una parete del santuario, un mosaico rappresenta la Madonna in viaggio da Nazareth, in groppa a un asino e circondata da angeli; a destra, accanto alla porta, un gruppo scultoreo rappresenta l’incontro delle due donne; dietro, sul muro, c’è il Magnificat, l’inno che Maria pronunciò, scritto in varie lingue.
La chiesa di San Giovanni Battista
Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati (Lc 1, 57-63).
La chiesa di San Giovanni Battista è costruita in un luogo che la tradizione identifica come la casa di Zaccaria ed Elisabetta, e, quindi, dove sarebbe nato il Precursore. Come nel santuario della Visitazione, le pareti esterne sono ricoperte dall’inno che risuonò qui per la prima volta, il Benedictus, scritto in diverse lingue.
Il santuario attuale ha mantenuto la struttura della costruzione crociata del XII secolo, che a sua volta doveva rispettare la precedente, di origine bizantina. I restauri richiesti tra i secoli XVII e XX, oltre a consolidare l’edificio, servirono ad arricchirlo, e ad effettuare notevoli studi archeologici. Si tratta di una chiesa a tre navate e cupola a crociera, con una grotta scavata nell’abside sul lato nord. Senza dubbio faceva parte di un’abitazione ebrea, secondo la tradizione la casa di Zaccaria; sotto l’altare una scritta in latino indica che lì nacque San Giovanni Battista: Hic Præcursor Domini natus est.