Un Sacramento da riscoprire e vivere

Alcuni argomenti costituiscono quello che una volta si chiamava “tabù” ovvero una cosa di cui non parlare o che era sconveniente parlarne, perché non era cosa da dire: “Non si dice, non si fa”. Nel mondo attuale, dove sembrano non esserci più argomenti di cui non parlare, specialmente quando questi sono pruriginosi o maliziosi, c’è in realtà un tema che si preferisce saltare o evitare. Esso più in ampio è quello della morte ma con declinazioni anche sul tema della sofferenza. Legato a ciò vi è il Sacramento della Unzione degli infermi. Qui mi verrebbe da fare una domanda: “Alzi la mano chi sa in cosa consiste il Sacramento della Unzione degli infermi?”. Nella maggior parte dei casi si sentirebbe un: “Boh!”. Qualcuno comincerebbe a parlare della “Estrema unzione” ma qui si dovrebbe alzare il cartello con la scritta: “Errore” in quanto saremmo per lo più fuori strada. Altri poi direbbero che non è bene parlarne perché porta male… o ci si può spaventare. Mi ricordo, in più di un’occasione, quando di fronte ad una persona che si trovava in condizioni fisiche provate, di proporre ai familiari il Sacramento dell’Unzione, di sentirmi dire di no perché altrimenti si spaventa…  Ciò evidenziava sicuramente una non adeguata conoscenza del significato e del valore del Sacramento. L’Unzione degli infermi è uno dei doni della Grazia di Dio che visita la persona quando, indipendentemente dall’età, è segnata dalla prova (fisica o spirituale). Così recita il Catechismo della Chiesa Cattolica: «Con la sacra Unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio» (CCC 1499).  C’è quindi un prendersi carico della persona anche nel momento particolare della sofferenza, che arriva per la malattia, per l’età avanzata, per particolari prove della vita. Qui si vede la premura della Chiesa e quindi di Cristo, verso i fedeli. L’Unzione degli Infermi non è un rito magico, con presenza di sciamano o stregone, ma è un segno della Presenza di Cristo che sulla Croce ha preso su di sé i nostri peccati e le nostre sofferenze al fine di  com-patire (patire insieme) la nostra umanità. In occasione della festa della Madonna del Carmelo a Musso, è prevista una celebrazione comunitaria, aperta a tutta la Comunità Pastorale, dove verrà conferito il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Su questo foglietto, nelle prossime settimane, ci saranno delle riflessioni formative a questo gesto.                         don Luca