Si aprono davanti a noi i giorni dedicati a due aspetti importanti e fra loro legati; la solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione dei fedeli defunti, con la relativa ottava. La realtà della santità ci mostra come la nostra vita sia cercatrice di verità e di bellezza. Il santo è colui che nella sua esistenza ha cercato, seguendo Cristo, di afferrare e vivere il vero e il bello. Ne è prova la vita lieta che tanti uomini e donne hanno vissuto, e stanno vivendo (perché i santi sono in mezzo a noi). Una letizia che trova anche fra le varie prove della vita la certezza che c’è un fine buono. Bellezza e verità che hanno saputo generare opere a volte notevoli e significative (pensiamo al grande movimento che un santo come Francesco ha saputo originare dentro la Chiesa, oppure alle opere di carità di santa Teresa di Calcutta), come anche segni piccoli per gli uomini, ma grandi davanti a Dio (basti considerare le numerose realtà di santità quotidiana che vediamo anche attorno a noi, che magari non passeranno alla storia, ma che sono luminose e gradite a Dio). La santità quindi non meta eletta per pochi privilegiati ma al contrario possibilità che è donata a tutti, perché con il Battesimo siamo stati resi figli di Dio, e quindi chiamati alla santità. Poi è vero, qualcuno si perde per strada, ma rimane una scelta sua, perché il Buon Dio ha dato la possibilità a tutti. Se la vita è chiamata alla verità e alla bellezza della santità, cosa sarà allora la vita eterna in Paradiso? La bellezza e la verità non più misurata nella quantità del tempo e dello spazio, ma vissuta nella eternità. Ecco allora l’importanza di pregare per i morti, di ricordarli con le preghiere e le S. Messe. Il significato della ottava dei defunti è quello di educare tutti, piccoli e grandi, a questa modalità molto intensa di carità e di comunione fra la terra e il cielo. Viviamo i giorni della Commemorazione dei defunti e dell’ottava come occasione di ricordo coloro che sono passati nell’aldilà (chissà quanti santi ci sono fra di essi, che magari non abbiamo riconosciuto) e come modo per sentire, nella fede, viva e profonda la loro realtà di anime che sono state segnate dal giudizio di Dio. Il desiderio sano della santità e il retto atteggiamento verso i nostri defunti prendono sempre il loro punto di partenza dall’evento pasquale di Cristo, che vincendo morte e peccato ci conduce alla possibilità di riconoscere e vivere la bellezza e la verità, qui e nell’eternità.
don Luca