Cartelle cliniche

La visita e benedizione alle famiglie è fonte molto positiva di incontri e di relazioni. Come sacerdote ho modo di poter vedere molte persone e di poter vivere con loro una preghiera e anche un dialogo, là dove le condizioni e la libertà lo permettono. Una nota che trovo spesso è quella che il discorso va a cadere spesso sulla salute. “L’importante è la salute!” è la frase che non di rado viene detta nelle circostanze del dialogo. Non contesto il fatto che la salute sia un bene importante e necessario, che debba venire curata con attenzione mediante degli appropriati stili di vita e con il ricorso alle medicine e agli interventi là dove sono indispensabili. Prezioso è il dono della salute che permette di svolgere diverse attività nei vari ambiti, dalla famiglia al lavoro alla vita sociale. Io stesso senza la salute non potrei avere le forze per fare il giro delle benedizioni, che si presenta come un impegno non insormontabile ma comunque significativo (anche se penso a tanti lavori faticosi e usuranti e mi viene di essere solidale e comprensivo con coloro che li svolgono). Però mi viene a pensare come questa frase possa rischiare di essere una espressione assoluta che va a nascondere altri aspetti importanti. Mi ridico sempre la considerazione che tutti i miracolati raccontati dal Vangelo e dei numerosissimi che in questi duemila anni di Chiesa sono stati beneficati dalla Grazia di una guarigione fisica, siano comunque tutti morti. Questo mi dice che la salute è sì importante ma non è il bene eterno e assoluto. Che se va curata e preservata con tanta cura, è altrettanto importante curare ciò che in noi è eterno e assoluto che sono, la nostra persona e la nostra vita in rapporto alla salvezza. Sempre nel contatto con le persone capita che esse, come segno di fiducia e di partecipazione, rendano presente il loro stato fisico, presentando a volte nei racconti una propria e particolareggiata cartella clinica: “sono andata dal dottore e mi ha detto ciò…”, “sono andata in ospedale e mi hanno fatto questo…” con un dettaglio di particolari degno di un trattato di medicina. Così allora è bello e utile pensare e riflettere sulla nostra “cartella clinica” dell’anima, per vedere come è il suo andamento, se abbiamo bisogno di qualche cura (vedasi preghiera, confessione, S. Messa, carità…). Conosco una “Dottoressa” che in questo mese di Maggio (e non solo, in tutto l’anno…) è capace di aiutarci non poco nella nostra “cartella clinica” dell’anima. Lasciamoci visitare da Lei, di sicuro ci sa indicare gli stili di vita e le “medicine” giuste. Dimenticavo, la parcella è molto modica… don Luca