La vita
Svolse il suo ministero prima a Prosto, in Valchiavenna, nel 1866, poi a Savogno, dal 1867 al 1875. In tale periodo conobbe don Bosco e la sua opera, il Cottolengo, restando da lui per un triennio. Successivamente fu parrocoin Valtellina, a Traona, dal 1878 al 1881, poi per alcuni mesi a Olmo (frazione di San Giacomo Filippo), e infine a Pianello del Lario, dal 1881 al 1890.
A Pianello rilevò l’ospizio fondato dal suo predecessore, don Carlo Coppini, gestito da alcune suore, tra le quali Marcellina Bosatta e la sorella Chiara, in seguito dichiarata beata. Guanella riorganizzò e diede nuovo impulso allo sviluppo della comunità[1], che prese il nome di Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza, riunite dal 1886 nella “Casa della Divina Provvidenza”. Questa si sviluppò rapidamente e al ramo femminile si affiancò quello maschile, che prese il nome di Congregazione dei Servi della Carità, sostenuta anche dal futuro beato Andrea Carlo Ferrari. L’opera si estese nelle province di Milano (1891), Pavia, Sondrio, Rovigo, Roma (1903), Cosenza e anche all’estero, in Svizzera e negli Stati Uniti d’America (1912).
Il 27 settembre 1915 fu colpito da paralisi nella Casa Madre di Como. Due giorni dopo ricevette la visita del futuro santo Luigi Orione. Il 4 ottobre ricevette la benedizione apostolica da parte del papa Benedetto XV. Morì il 24 ottobre 1915. Il solenne funerale, con grande partecipazione di gente, si tenne il 28 ottobre nella Cattedrale di Como, celebrante il futuro beato Andrea Carlo Ferrari[2]. Il corpo è custodito nel Santuario del Sacro Cuore di Como[3].
Le attività guanelliane sono rivolte al sostegno dei più abbandonati, di “coloro che sono poveri nell’ingegno o nella salute o nelle sostanze”, sia giovani che anziani[4]. Nel 2011 il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, dichiarò che «don Guanella è da annoverare tra i “santi sociali”», per le sue attività caritative[5].
Don Luigi Guanella e i papi
Papa Giovanni Paolo II ha visitato più volte le opere fondate da don Luigi Guanella[6]. Tra le sue visite pastorali c’è quella del 22 aprile 1979, alla “Casa San Pio X” sul Gianicolo, dove sono presenti le suore guanelliane dal 1907. Inoltre quella alla basilica di “San Giuseppe al Trionfale” (18 gennaio 1981) e quella alla grande “Casa San Giuseppe” di via Aurelia Antica (28 marzo 1982) La vita ecclesiastica di don Guanella si svolse durante il papato di cinque pontefici: Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, San Pio X e Benedetto XV.
Nel 1872, nel suo libro “Saggio di ammonimenti famigliari“, ebbe parole di appassionata difesa in favore del papa Pio IX[7]. Qualche anno dopo, nel 1876, fece pervenire, tramite don Bosco, una lettera a Pio IX, il quale lo ricambiò con una risposta autografa[8].
Ebbe occasione di incontrare più volte Leone XIII a Roma, nel 1888 e nel 1893[9]. Le encicliche del papa della Rerum Novarum lo stimolavano all’azione, in relazione a tematiche diverse, sociali e religiose: per esempio, il 17 settembre 1882, in occasione del settimo centenario della nascita di san Francesco d’Assisi, Leone XIII pubblicò l’enciclica “Auspicato Concessum“, e don Guanella divulgò il testo pontificio accompagnandolo con l’opuscolo “Il terz’ordine di San Francesco e l’enciclica del Pontefice Leone XIII“[10]. Analogamente, in occasione della pubblicazione dell’enciclica “Quamquam Pluries“, scrisse sul Rosario l’opuscolo “Mezz’ora di buona preghiera. In ossequio alla veneratissima Enciclica del Santo Padre Leone XIII – 15 agosto 1889“. Il 25 maggio 1899 Leone XIII pubblicò l’enciclica “Annum Sacrum“, con la quale consacrava l’umanità al Sacro Cuore di Gesù: in occasione del giubileo episcopale di Leone XIII, fu innalzato da don Guanella, nel 1892, il Santuario del Sacro Cuore, annesso al complesso della Casa Divina Provvidenza[11].
Pio X fu il papa cui don Guanella fu più vicino. Si erano conosciuti a Castiglione delle Stiviere nel settembre del 1891, quando il futuro papa era ancora vescovo di Mantova[9]. Numerose furono le udienze e anche le iniziative di don Guanella in accordo con il papa, come la “Casa San Pio X”, realizzata nel 1904, destinata a ospitare l’Opera femminile nel Palazzo d’Arcadia a Roma. Così nel 1909 avviò la costruzione dell’attuale Basilica di San Giuseppe al Trionfale, inaugurata il 19 marzo 1912, costituita come Basilica Primaria con Lettera apostolica del 12 aprile 1914 e affidata ai Servi della Carità[9].
Con Benedetto XV gli incontri furono meno frequenti, l’ultima udienza gli fu concessa il 15 settembre 1915. In occasione del terremoto di Avezzano, nel gennaio del 1915, raccolse l’invito del papa e si prodigò, insieme a don Orione, nell’aiutare la popolazione[12]. Quando il papa seppe della sua scomparsa, commentò: «È morto un santo»[13].
Il culto
Fu dichiarato beato da Paolo VI il 25 ottobre 1964. Il 1º luglio 2010 papa Benedetto XVI promulgò il decreto di canonizzazione di don Luigi Guanella, riconoscendone un miracolo avvenuto nel 2002[14]. Il 23 ottobre 2011 fu proclamato santo dallo stesso pontefice in Piazza San Pietro[15]. La festa liturgica è il 24 ottobre.
I miracoli riconosciuti dalla Chiesa
Per la beatificazione
In generale, ai fini della beatificazione, la Chiesa cattolica ritiene necessario un miracolo. Il 21 maggio 1963 la consulta medica, nominata dalla Congregazione per le Cause dei Santi, diede giudizio pienamente favorevole sulle guarigioni sottoposte alla sua attenzione, relative alla beatificazione del venerabile Luigi Guanella. Queste riguardavano Maria Uri e Teresa Pighin.
La prima era guarita da “Peritonite acuta diffusa ipertossica, con prognosi infausta quo ad vitam, in presenza di terapia inefficiente”. La guarigione era stata giudicata “istantanea, perfetta, duratura e inspiegabile naturalmente”.
La seconda era guarita da “Paraparesi spastica di Pott, con gravissime atrofie muscolari, rigidità articolare e atteggiamenti viziati degli arti inferiori, in soggetto con esiti sclerotici di tubercolosi polmonari”. La prognosi era stata “Estremamente riservata quo ad valetudinem et quo ad functionem”. La guarigione era stata giudicata “Istantanea, perfetta, duratura, inspiegabile quo ad modum”.
Papa Paolo VI, il 15 luglio 1964, autorizzò la promulgazione del relativo decreto, ratificato il 10 settembre 1964, in forza del quale si poteva procedere alla beatificazione, avvenuta il 25 ottobre dello stesso anno[16].
Per la canonizzazione
Ai fini della canonizzazione la Chiesa cattolica ritiene necessario un secondo miracolo, dopo quello richiesto per la beatificazione: nel caso del beato Luigi Guanella ha ritenuto miracolosa la guarigione di William Glisson, appartenente all’Arcidiocesi di Filadelfia.
Questi, la sera del 15 marzo 2002, era stato vittima di un grave incidente, mentre pattinava sulla Baltimore Pike di Springfield a forte velocità e senza casco. A causa di una caduta aveva riportato un forte trauma cranico occipitale. Al “Crozer Keystone Hospital”, centro altamente specializzato, i medici gli avevano diagnosticato uno stato di coma profondo. Veniva sottoposto a due successivi interventi neurochirurgici, senza alcun miglioramento.
Il 19 marzo la dottoressa Noreen M. Yoder, amica di famiglia, consegnò alla madre di William due reliquie di don Guanella, una delle quali fu applicata al polso del figlio. Iniziò anche una serie di preghiere per ottenere l’intercessione del beato. Il 25 marzo iniziarono dei miglioramenti, il 9 aprile William venne dimesso dall’ospedale e iniziò un programma di rieducazione funzionale neuromotoria. Dopo due mesi il recupero fu completo, senza lasciare deficit cognitivi o neuropsichici. Otto mesi dopo l’incidente il giovane riprese a lavorare, nel2008 si è sposato e attualmente conduce una vita perfettamente normale.
Dopo i giudizi favorevoli della Commissione medica (12 novembre 2009) e della Congregazione ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi (20 aprile 2010), è seguita la canonizzazione il 23 ottobre 2011[17].
FONTI:
– immagini www.donguanellasanto.org
– biografia it.wikipedia.org