Le anime del Purgatorio e la loro intercessione per noi

L’Ottava dei Defunti ci richiama con particolare forza al legame esistente tra noi pellegrini sulla terra e le anime dei fedeli defunti che si stanno purificando in Purgatorio. Una verità che la costituzione dogmatica Lumen Gentium, ripresa nel Catechismo, descrive così: «La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché “santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati” (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi». Questa verità fondamentale – “completata” dalla comunione esistente con la Chiesa trionfante (a cui ci richiama la solennità di Tutti i Santi), ossia già in Cielo – si interseca ad un’altra verità, anch’essa di grande importanza. Com’è vero, infatti, che le Messe, le preghiere e altre opere di pietà in favore dei fedeli defunti (quindi, salvi dall’Inferno) aiutano questi ultimi a giungere prima alla visione di Dio, è altrettanto vero che le stesse anime purganti possono ricambiare questi piccoli o grandi gesti di amore, intercedendo per noi che ci troviamo ancora nello stato di viatori. Lo stesso Catechismo della Chiesa cattolica, al n. 958, dopo aver citato il suddetto passaggio della Lumen Gentium, aggiunge infatti: «La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore». La sollecitudine di suffragare le anime del Purgatorio non è per noi solo un dovere di giustizia e di carità, ma è anche un grande beneficio, perché le anime del Purgatorio ci sono grate al sommo, dei sollievi che loro doniamo, e ci proteggono.

Se noi mortali, che siamo tanto imperfetti, sentiamo il bisogno di essere grati, e di rispondere con un beneficio o una cortesia a chi ci dona qualche cosa, anche piccola, per amore, le anime del Purgatorio, che sono sante e nobilissime, perché sono già predestinate ad essere cittadine del Paradiso, con quanto amore e gratitudine risponderanno ai benefici che loro facciamo avvicinandole al possesso di Dio, del quale hanno fame e sete abbreviando il tempo delle loro ineffabili pene, e facendo più facilmente conquistare loro l’eterna felicità! Se noi col suffragio preghiamo per loro, esse certamente ci rispondono pregando per noi. Non hanno la possibilità di meritare, perché per loro è finito il tempo della vita terrena, ma, come amiche di Dio, hanno la possibilità di pregare, e logicamente pregano con preferenza per quelli che le beneficano. Le anime del Purgatorio provano una particolare compassione per noi. Questo perché, anche esse sono state pellegrine sulla terra, anche esse hanno conosciuto i pericoli che vi s’incontrano per l’anima, e le pene che vi si soffrono per il corpo, ora chi si trova nello stato di perfetta carità ed è beneficiato da uno della terra, sente il bisogno di soccorrerlo tanto più efficacemente, quanto più è in grado di compatirlo.