Questione di cuori

“Al cuor non si comanda” è una frase che viene usata per significare come ai sentimenti non si può chiedere niente: il cuore vince sempre sulla testa perché la razionalità non può impedire di provare certe sensazioni o emozioni. Se è pur vero che i sentimenti sono una espressione importante della nostra umanità, esserne “schiavi” può portare a conseguenze non sempre positive. Ne è prova come non di rado sulla esasperazione dei sentimenti nascano svariate conflittualità. La questione del cuore è comunque importante specialmente quando il “Cuore” in questione, o meglio, i due “Cuori” sono veramente speciali. Il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria sono le due realtà di devozione che in questi prossimi giorni ci vengono proposte. Il Cuore di Gesù simboleggia la sua umanità e il fatto che ha amato e ama gli uomini e la Chiesa; un Cuore che ha saputo donarsi, nella volontà del Padre, fino a dare la vita per la nostra salvezza. Il Sacro Cuore di Gesù rende visibile come l’umanità di Cristo sia unita alla Sua divinità. Solo Dio può amarci di un Amore così grande, solo un Cuore che ha passione per il nostro destino è capace di esprimere il grande disegno di Dio. Vivere la devozione al Sacro Cuore di Gesù ci aiuta a tenere desta la consapevolezza che la nostra fede si gioca sulla misura dell’amore, non di un formalismo. Quando prego e medito questa particolare devozione con cui si esprime la multiforme Grazia di Dio, risulta evidente come siano limitate e povere quelle espressioni che riducono la religione a semplice occasionalità. Il Cuore di Gesù è lì a dirci come invece Lui ci ami di un Amore eterno e che chiede la nostra risposta tramite la partecipazione appassionata e sincera. Un Cuore che non si riduce a sentimento ma che si apre perché sia una esperienza vera e significativa. Accanto al Sacro Cuore di Gesù non può mancare il Cuore Immacolato di Maria, infatti la SS. Trinità ha voluto liberamente associare Maria all’opera della Redenzione come Mediatrice, Corredentrice e Dispensatrice di ogni grazia, in maniera subordinata e secondaria a Cristo. Questa associazione non è dovuta alla natura di Maria o al caso, ma alla volontà di Dio. Da tale associazione ne segue che la nostra Redenzione e salvezza è l’effetto comune dell’amore principale di Cristo e di quello subordinato di Maria, e quindi il popolo redento deve al Cuore Immacolato di Maria, in maniera subordinata e secondaria, gli stessi sentimenti di pietà che deve, in maniera principale, al S. Cuore di Gesù. Questione di Cuori, due Cuori che ci amano. don Luca