Grazie per aver risposto alla mia chiamata

Prendo spunto per il pensiero di questa settimana, la prima del mese di Maggio, dalla frase che ricorre nei messaggi che la Madonna lascia nelle apparizioni a Medjugorje. La Regina della Pace conclude ogni suo messaggio ringraziandoci “per aver risposto alla sua chiamata”. Lei infatti ci sta chiamando con accorata passione materna tutti i giorni da ormai 40 anni: “Io cari figli sono instancabile, vi chiamo anche quando siete lontani dal mio cuore”.  Solo un amore senza misura, quello stesso che ha incendiato il Cuore del Figlio sino alla “follia della croce”, può spiegare questo incomprensibile “abbassamento” della Regina del Cielo e della terra, che non teme di continuare per tanto tempo a “stare alla porta e bussare” al cuore di pietra dei suoi figli, così malati e per questo più amati. È soltanto questa inesprimibile qualità d’amore che La spinge ad immergersi completamente nel mistero della “kenosis” del Figlio, che «pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma… assumendo la condizione di servo …umiliò se stesso» (Fil 2,6-8). E’ sorprendente questa vicinanza continua di Maria. Cosa vuole dirci? Sicuramente che si compia la volontà di Dio cioè che ci salviamo (la famosa espressione: “quel che Dio vuole”… che spesso si sente ripetere e che qui trova la sua espressione più completa). Ci salviamo non solo dai mali del mondo ma in special modo dalla dannazione eterna. Maria vuole che viviamo una vita come figli che scoprono la bellezza dell’Amore del Padre attraverso il dono del Figlio Gesù, nato, morto e risorto per noi. Chiediamo alla Madonna di avere occhi liberi da paure e da condizionamenti soffocanti per respirare la verità e la libertà dei figli di Dio. La libertà di chi sa di essere nelle mani di chi ci ama e ci salva, adesso e nell’eternità. Non possiamo allora non vedere nell’atteggiamento della Vergine una profonda umiltà. Sorprendente e illuminante. La Madonna che continuamente dal Cielo non fa mancare la sua vicinanza a noi per essere vicina a noi creature libere. Qui sta la vera radice dell’umiltà di Maria, di Colei che, pur piangendo “lacrime di sangue per i suoi figli che si perdono nel peccato”, si sottomette tuttavia al dono prezioso e terribile della libertà donata ai suoi figli, quel sigillo divino che li costituisce ad immagine e somiglianza del loro Creatore: “…Dio ha dato ha dato a tutti la libertà, che Io rispetto con tutto l’amore; ed io mi sottometto, nella mia umiltà, alla vostra libertà”. Davanti all’atteggiamento di Maria siamo invitati a rispondere con dolce strumento che ci è stato consegnato dalla Chiesa, il Rosario. Preghiamo, preghiamo, preghiamo, e affidiamoci a Gesù Salvatore per mezzo di Maria.    don Luca