Obbligo o verità

Prendo spunto per questo pensiero da un gioco (fra l’altro un po’ discutibile) che è in auge fra i ragazzi e non solo. Si tratta di essere obbligati a fare un’azione o a di dire forzatamente una verità su sé stessi. Gioco che presenta evidenti limiti a quella che oggi è la tanto sbandierata privacy e che comunque manifesta palesi limiti alla riservatezza e alla discrezione. Ma non è di questo che intendo parlare. Il pretesto è quello per riflettere di ciò che viene espresso in merito alla vita e alla esperienza di fede. Si sente a volte dire dai genitori che non si vuole “obbligare” i figli a credere e ad andare a Messa, o al catechismo (specialmente quando si sono ricevuti i Sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia). Davanti a siffatte perle di saggezza mi viene da pensare se questi genitori avessero i figli (ragazzi che sono nella preziosa e delicata fase della crescita della loro persona) che non volessero più mangiare o andare a scuola, vedere se davanti a ciò si limitassero a prendere atto della cosa o se invece non mettano in gioco tutte le risorse per il loro bene. Oppure pensare come reagirebbero, in virtù di questo profondo ragionamento libertario del non sentirsi vincolati, se il proprio coniuge non avvertisse l’obbligo alla fedeltà e al rispetto del legame intrapreso. Sarebbe curioso vedere le reazioni… Nella esperienza di fede, è vero, non ci sono obblighi ma c’è una adesione alla Verità che è Cristo stesso. Se si chiede il Battesimo e conseguentemente si riceve il dono della fede si riceve la Grazia di Dio e questa non è una convenzione sociale dalla quale si può tranquillamente recedere. Non è un guardaroba di vestiti che si cambiano perché non vanno più bene o non sono più alla moda. Il legame con Dio è qualcosa di inscindibile che è radicato nel Suo Amore e nella sua benevolenza verso di noi. Ne deriva che è decisivo aderire alla Verità che viene da Cristo e che è Lui stesso. “Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). Tre parole importanti. Senza la via, non si va. Senza la verità non si fa una buona scelta. Senza vita, solo c’è morte! Gesù lo dice con chiarezza, solo in Lui c’è quello che autenticamente ci serve. E’ quindi importante comprendere come i doni della Grazia di Dio che riceviamo nei Sacramenti siano il sostegno per riconoscere il volto di Cristo e seguirLo. Seguire non chi ci obbliga ma chi ci propone la Verità. Ad essere nell’errore è chi presume di ridurre la vita cristiana ad una serie di presunti obblighi, dai quali disfarsi al più presto, non guardando al fatto che essa è l’unica Via che ci porta alla salvezza. Domandiamo l’aiuto alla Madonna per comprendere quanto sia bello seguire Gesù.  don Luca