Salire

La solennità dell’Ascensione ci permette di vivere un aspetto importante per la nostra fede. Cristo sale al Cielo, lo ricorda il libro degli Atti degli Apostoli. La sua ascesa non è un abbandono o un addio, ma il trasformare la Sua Presenza nella storia del mondo e nella nostra vita. Gesù infatti nel salire al Cielo promette il dono dello Spirito Santo ma anche il fatto che Lui sarà sempre con noi attraverso il Sacramento dell’Eucarestia. Nonostante ciò si nota il fatto che diversi battezzati vivono come se Gesù sia salito al Cielo lasciandoci orfani, abbandonati e dimenticati. E conseguentemente si prende il pretesto per vivere da orfani, senza il legame col Padre, per vivere nell’abbandono a ciò che tradisce l’opera dello Spirito Santo in noi (ovvero vivendo da schiavi del mondo e non da chi è inabitato dal Paraclito), per vivere da coloro che si dimenticano del fatto che Cristo ha dato la vita per noi ed è risorto.  Di fatto si vive una Ascensione “capovolta”, non facendo memoria che dal Cielo Dio ci ama, ma rimanendo schiavi di tutto ciò che ci impedisce di salire. La persona umana è fatta per salire, per crescere. Il cammino scolastico non è soltanto un passare da una classe all’altra ma è un crescere del nostro sapere, del nostro paragonarci con la realtà, avendo tra le mani una misura maggiore per poterla affrontare. La vita relazionale e affettiva è fatta per salire, per crescere, sapendo che impariamo tutti i giorni a stare al mondo. La stessa vita di fede è un continuo salire, progredire, nella amicizia con Cristo e nel rapporto vivo con la Chiesa. Solo salendo si cresce, si diventa donne e uomini capaci di gustare la bellezza della vita e di affrontarla anche quando arrivano le prove. Questa domenica è anche quella nella quale si possono riprendere a celebrare le Messe col popolo. Una bella occasione, una necessità, per riprendere ciò che abbiamo lasciato indietro. La Messa ci permette veramente di “salire” di poter stare davanti alla Presenza, viva e reale, di Colui che ci offre Amore e salvezza. Proprio nell’episodio della Ascensione Gesù invita ad andare nel mondo per annunciare il Vangelo a tutti, per portare e condividere la gioia di Dio che rivela il volto di Cristo. E’ dalla Ascensione e dalla Pentecoste che la Chiesa comincia a celebrare l’Eucarestia proprio per rendere presente Gesù, che attraverso la Messa promette di stare sempre in mezzo a noi, fino alla fine del mondo. Come è decisivo allora vivere l’Eucarestia nella mia Comunità, luogo fisico non virtuale, dove accolgo i doni della Grazia divina. Dove mi esercito a “salire” dall’egoismo della chiusura nel mio particolare alla apertura della carità. Dove illuminato dalla Parola e nutrito dal Pane di vita rendo viva la speranza. Allora “saliamo”, cresciamo nella fede in compagnia di Cristo.   don Luca