Se l’arcidiocesi di Lahore (500mila fedeli) in Pakistan sforna più sacerdoti delle nostre spente diocesi

Ho letto con gratitudine e stupore questo articolo su internet. Mi colpisce come una Chiesa aspramente perseguitata, che vede molte persone venire discriminate e addirittura uccisa, riesca a far germogliare così tante vocazioni. Mi ha colpito anche il numero dei fedeli della diocesi di Lahore; sono 500.000, proprio come quelli della Diocesi di Como! Sono convinto che preghiera, testimonianza, carità e una sana vita di fede, siano i mezzi attraverso i quali i cuori si aprono alla chiamata del Signore.        don Luca

Lahore (Agenzia Fides) – “Avremo nel 2017 sette nuove ordinazioni di sacerdoti: una buona notizia per la comunità cattolica di Lahore e per tutta la Chiesa in Pakistan”: lo riferisce all’Agenzia Fides l’Arcivescovo Sebastian Shaw che guida la comunità dei battezzati a Lahore. “La Chiesa cresce in numero. Quest’anno celebreremo l’ordinazione di sette nuovi preti, che hanno ultimato gli studi di teologia. Lo scorso anno abbiamo avuto cinque ordinazioni. Sono un segno di benedizione per noi. Il Signore ci dona nuove vocazioni e nuovi preti e accresce la fede nella nostra comunità” prosegue.

Mons. Shaw ricorda che “durante l’Anno della Misericordia nell’arcidiocesi abbiamo aperto due nuove parrocchie e nuove scuole cattoliche: un segno della misericordia di Dio verso il suo popolo e un segno di benedizione per noi. Tutti i fedeli ringraziano Dio per questi doni e hanno nel cuore una rinnovata speranza” osserva. L’Arcivescovo ricorda il grande pellegrinaggio che si svolge ogni anno, nella sua diocesi, al santuario mariano di Mariamabad, il più grande del Pakistan: “Migliaia di fedeli l’8 settembre compiono un lungo viaggio, anche a piedi, per raggiungere il santuario e implorare grazie dalla Vergine Maria. E’ una manifestazione di profonda fede”, nota. “Vengono pellegrini da tutto il paese, cristiani e non”, ricorda, apprezzando il dono della fede nella sua comunità.

D’altro canto, rileva l’Arcivescovo, “le sfide sono sempre molte. I cristiani vivono alcune difficoltà data la presenza in Punjab di gruppi militanti islamici. La nostra risposta per neutralizzare la violenza è impegnarsi sempre più nel dialogo interreligioso che avvicina i credenti di fedi diverse. Tramite il dialogo tra leader religiosi, impariamo gli uni dagli altri, influenziamo in modo costruttivo la gente comune e ci impegniamo insieme per rendere il Pakistan un paese migliore”.

articolo tratto dal sito www.iltimone.org