Intervista ad Angelo Franchini

Lo scorso 6 ottobre, in occasione del Triduo in preparazione alla festa della Madonna del Rosario a Cremia, abbiamo potuto trascorrere una serata in compagnia di Angelo Franchini.

Un po’ lo conosciamo tutti: una persona che non ama pubblicità, che lavora in autonomia e con il grande dono di riuscire a coinvolgere chiunque partecipi a una serata, perché è impossibile restare immuni alle sue interpretazioni anche provocanti.

Nel corso dello spettacolo, interamente dedicato alla figura della Vergine Maria, un po’ tutti ci siamo immedesimati nella figura del protagonista, un uomo solo e abbandonato che, soprattutto nel momento del bisogno, si rivolgeva a lei, anche lamentandosi dei suoi assordanti silenzi.

Al termine della serata, abbiamo scambiato quattro chiacchere con lui.

 

Angelo, come nasce questa tua passione?

Nasce un po’ per caso, perché le mie aspirazioni erano altre. Addirittura i miei studi erano propensi alla professione di geometra. Ho iniziato con questa “vocazione” da qualche anno, ma ho sempre avuto questa passione, nata in parrocchia 30 anni fa con mio parroco che aveva invitato noi giovani a mettere in scena uno spettacolo sulla Passione del Signore. Fu subito amore. Da li ho iniziato ad appassionarmi a questa forma di teatro ispirato al Vangelo…e non c’è stato più niente da fare! Nel tempo mi sono appassionato sempre più. Spero che questa passione continui e cresca ancora, cercando e impegnandomi a proporre a chi mi incrocia dei testi che non siano scontati, perché di quel tipo ce ne sono in giro fin troppi, spero che questo mio modo di rappresentare coinvolga anche altri, non semplicemente ricercando un modo accomodante e rilassante. Altro da dire…sarebbe difficile.

 

Molto spesso la gente esce dalla chiesa senza porsi delle domande…

Diciamo che l’obiettivo principale non è soltanto quello di lasciare le persone con dei dubbi, ma sapere che con questi spettacoli riesco a creare nelle persone qualche domanda, qualche emozione, qualche commozione, mi dà gioia. Chiaramente io non posso dare risposte, ciascuno risponde nel proprio cuore e ciascuno ha la propria personale risposta, ognuno accoglie questi spettacoli in modo diverso: da chi lo accoglie, a chi lo rifiuta totalmente, a chi, fortunatamente, rimane a riflettere un po’…

 

La nostra Comunità Pastorale sta vivendo un anno intero dedicato alla figura della Madonna. Anche lo spettacolo di questa sera è dedicato a lei. Chi è per te Maria?

Sarebbe molto lungo rispondere alla domanda. Con lo spettacolo di questa sera credo di avere in parte già risposto. Soprattutto nei momenti difficile che credo tutti abbiamo, quando è difficile riuscire a capire e avere delle risposte, soprattutto quando diciamo delle invocazioni, delle preghiere, non sempre è tutto automatico come vorremmo che sia. Maria è colei a cui ci rivolgiamo tutti, con preghiere, con una candela, in varie forme, e a volte ci si scontra con questo suo silenzio che io ho definito tremendo per far capire la drammaticità delle cose, ma ci si sente un po’ così. Qualcuno nella vita può avere diverse illuminazioni, diverse risposte, ma questo silenzio rimane, non tutti siamo santi, non tutti riusciamo a superare le prove della vita.

 

Maria, la regina del cielo o una madre che cammina con noi?

Io spero che sia prima di tutto una donna che cammina con noi, forse nel passato la vedevamo solamente su un trono, distante, ma fortunatamente adesso riusciamo a scorgerla come persona terrena, vicina a noi, spero sia così. Ma il mistero rimane sempre, di lei che è Regina del cielo ed è con i piedi per terra. Spero! Ma io lo credo da sempre.

 

Grazie Angelo…torna a trovarci presto!

 

Andrea

 

articolo preso dal notiziario “Hesed” della Comunità Pastorale “San Luigi Guanella” numero 5 Ottobre 2017