Le nostre parrocchie sono da sempre legate profondamente alle tradizioni che, da anni, vengono tramandate di generazione in generazione. L’amore per Cristo e per le nostre chiese atte ad ospitarlo e testimoniarlo nella reale Presenza Eucaristica nel tabernacolo pur che sia sempre più flebile ma esiste e, grazie al cielo, persiste ancora.
I nostri avi hanno saputo sempre amare la casa del Signore e ci hanno lasciato, quale testimonianza di fede, delle bellissime chiese. Solo nel nostro paese ve ne sono 4 delle quali prendersi cura. Già, prendersi cura perché gli edifici sacri, così come le case, hanno bisogno di continue manutenzioni per essere funzionali.
Venendo al titolo di questo breve scritto parliamo qui della nostra amata chiesa di Sant’Eufemia costruita sulla rocca che divide Musso da Dongo. Edificio storico del ‘600 che da anni veglia sul nostro paese.
Gli anni e l’umidità l’hanno logorata. Purtroppo servirebbero dei lavori radicali ma che hanno dei costi a dir poco spaventosi dovuti a diversi fattori quali la logistica dell’edificio, l’entità dell’opera nonché le opportune autorizzazioni e progetti che vengono rilasciati e supervisionati dalla Sovraintendenza. Non per ultimo, ed è giusto sottolinearlo perché forse non tutti sanno, la Chiesa di Sant’Eufemia è di proprietà della Parrocchia Santo Stefano di Dongo. Da epoche passate l’amministrazione liturgica è sempre stata tenuta dalla Prepositura di Musso ma non quella legale.
Ci sono però anche delle belle notizie. Giusto tre mesi fa grazie alla spontanea volontà ed alla tenacia di chi ama questa chiesa è stata riparata la campana che, da ormai due anni, non poteva essere più suonata per gravi motivi di stabilità e sicurezza. Un lavoro certamente oneroso e non tecnicamente facile compensato però dal grande interesse e dalla massiccia partecipazione di tanta gente che ha dato un concreto contributo alla realizzazione dell’opera.
La campana è stata materialmente calata dalla cella campanaria, ricostruito ex novo il ceppo, forgiato un nuovo battaglio, sostituita per intero le ferramenta. Questo lavoro ha permesso di ottimizzare al massimo la performance della campana che ora, quando suonata, rintocca producendo un suono limpido ed armonioso.
Ancor più visibile a tutti però, sempre nel “pacchetto dell’opera” la sostituzione dei faretti di illuminazione notturna della chiesa. Questi ultimi, di generazione LED a basso consumo, permettono di ammirare Sant’Eufemia da tutto il lago. Basta dare uno sguardo verso l’alto la sera per ammirare il bel lavoro che, spontaneamente, vedendo splendere una luce nel buio dà speranza.
Si, quella speranza che ci vede ancora figli di Dio, che ci fa sentire ancora una comunità.
Rocco
articolo preso dal notiziario “Hesed” n° 12 della Comunità Pastorale “San Luigi Guanella”