Doni, segni e testimoni di ieri che oggi ci spingono a dire il nostro «Sì»

La Comunità di Pianello del Lario e la Comunità Pastorale tutta sono chiamate a vivere la gioia di questo grande dono di Dio. Due giovani che hanno le loro origini nel nostro paese saranno ordinati diaconi, nel cammino verso l’ordinazione sacerdotale. Li accompagniamo con la preghiera in questo momento così importante. Qui sotto troviamo le loro parole che presentano il passo che stanno per compiere.   don Luca

 

Ci chiamiamo Tommaso e Francesco Fontana. Siamo cugini e abbiamo 26 e 25 anni. Il prossimo 12 Maggio riceveremo insieme l’ordinazione diaconale a Roma. Saremo ordinati nella Basilica di San Giovanni in Laterano (alle 17:30) assieme ad altri giovani. Con gioia abbiamo accolto l’invito del nostro don Luca a scrivere qualche riga per dire cosa significa per noi questo passo.

Con vie, tempi e modi diversi, il Signore ci ha chiamato sulla medesima strada di questa meravigliosa vocazione che è quella del sacerdozio. Egli si è fatto presente nella nostra piccola storia attraverso il dono della “Casa di Maria” (la comunità in cui diventeremo sacerdoti come “Figli della Croce”). Vivendo a Roma fin dalle scuole medie, abbiamo cominciato, insieme ad altri coetanei, il nostro percorso di discernimento vocazionale, che ci ha portato fino a questo passo tanto atteso che ci prepariamo a compiere. Qui abbiamo sperimentato la dolcezza concreta della presenza di Maria, la certa consapevolezza di essere stati voluti, di avere un posto preparato per noi da sempre. Nella comunità – che ha al suo interno sacerdoti, suore e famiglie consacrate e che sostiene il gruppo di preghiera “Completamente Tuoi” – abbiamo sperimentato la bellezza di essere insieme Chiesa, di essere famiglia, di rispondere insieme al Signore.

Egli parla sempre attraverso dei segni. Dentro questo grande segno (che è la “Casa”) ciascuno di noi ha avuto luci, doni ed esempi concreti che lo hanno sempre più convinto a scegliere con gioia questo cammino. Per questo il fatto di venire ordinati insieme (e assieme ad altri otto fratelli che con noi condividono questa vita) è per noi importantissimo. I legami dello spirito sono molto più forti di quelli della carne, e allo stesso tempo sono in grado di trasfigurare questi stessi in un modo meraviglioso.

A proposito di legami familiari: beh, – il nostro cognome lo tradisce – siamo entrambi nati a Gravedona e legati, per parte paterna, a Pianello. Qui abbiamo sempre respirato un clima di fede genuina, ricca di memoria del passato e di semplicità. Tale fede, lo confessiamo, ci ha sostenuto più volte nella vocazione. Questa terra è stata illuminata da persone sante che ci hanno preceduto, come don Coppini, la Beata Chiara e San Luigi Guanella. La loro presenza è un dono non comune. Per noi si aggiunge l’esempio familiare, ancora più vicino, del nostro prozio don Antonio Fontana – della famiglia guanelliana. Il suo discernimento, la sua stessa scelta e il suo slancio missionario, di cui c’è stato raccontato, chiede a noi riconoscenza e imitazione.

Abbiamo poi in questa terra il segno mite silenzioso di tante anime semplici (parenti e non solo) che nella loro umile fedeltà quotidiana alla vita di fede e di preghiera, sono quelle invisibili fondamenta che reggono l’edificio delle vocazioni ecclesiali. Infine vorremmo ricordare l’esempio di Rita (la mamma di Francesco) che, come sapete, è morta scegliendo di non curare la sua malattia per dare alla luce Federico. La sua offerta è per noi un richiamo fortissimo a fare di tutta la nostra vita una Santa Messa, un’Eucaristia vivente, per generare figli alla fede. Molti sono i doni, i segni, e i testimoni di ieri che ci invitano e ci spingono oggi a dare la nostra adesione a Cristo e alla sua Santa chiesa.

Il gregge domanda al Buon Pastore, al Padrone, di mandare operai nella messe … Questa voce e questi piccoli e grandi «sì» sono quello che oggi portano anche noi a dire il nostro «sì» … E chissà che domani altri, affascinati dallo stesso inconfondibile sguardo del Maestro, possano rispondere con questo stesso entusiasmo che ci è stato trasmesso dai nostri padri.

Ebbene, non ci resta che domandarvi umilmente di pregare per noi. Pregate perché il Signore ci renda pastori “secondo il suo cuore” (cfr. Ger 3,14). Pregate perché Sua Madre ci mantenga fedeli a questa chiamata, stretti al Suo Figlio: davvero e per sempre “altri Cristi”. Grazie.

Tommaso Fontana e Francesco Fontana