E’ tempo di vaccino

Il vaccino si sta rivelando come una delle soluzioni per contrastare la diffusione del coronavirus. E’ partita già da tempo la campagna vaccinale, con l’auspicio che possa portare a quella copertura tale da scongiurare nuovi contagi e nuovi decessi causati da questa pandemia. Abbiamo visto quanto sia pericoloso il propagarsi del virus e di quanti danni abbia portato per la salute fisica (e psichica), per la mobilità, per l’economia. Il vaccino viene visto dalla maggior parte della popolazione come il giusto atteggiamento da applicare per poter vivere meglio. In analogia con quanto detto del vaccino, possiamo vedere la necessità di una altro “vaccino”, un “vaccino” che ci aiuti a sconfiggere un altro male che è una forma, in alcuni casi “acuta”, di dimenticanza. Quale dimenticanza? Quella del nostro rapporto con Cristo. Una dimenticanza che si traduce in varie forme. Ci sono quelle blande, ma non per questo meno colpevoli, di vivere la relazione con Cristo per (magari sopportata) abitudine, ma senza lasciarsi coinvolgere da questo legame. E’ la causa questa dell’astenersi di alcuni fedeli dalla partecipazione alla S. Messa e al resto, di questi ultimi tempi. Con la scusa della pandemia e della paura del contagio (come se negli altri ambienti, magicamente andasse a scomparire…) si trascura il momento celebrativo della Messa che è necessario e indispensabile per la vita del cristiano. Altra forma di dimenticanza è quella che si caratterizza per una partecipazione solo in alcune circostanze (necessità della salute oppure frequenza in vista di qualche Sacramento) lasciando fuori dalla porta della propria vita il rapporto con Cristo. E poi c’è la dimenticanza, dura e cocciuta, di chi vive il tutto come se Dio non esistesse, con una condotta che porta ad essere via via più lontani. Ecco allora che giunge propizio il “vaccino” della Quaresima che può generare un contrasto a queste forme di dimenticanza. Quaresima che aiuta, attraverso preghiera, carità e digiuno a sintonizzarsi sulle lunghezze d’onda dell’Amore di Cristo per noi. E’ chiaro che per tanti la Quaresima non si sa più quasi cos’è, e pare utopistico il pensare che possano essere coinvolti (ma mai dire mai davanti alla azione dello Spirito…), ma è pur vero però che se un cristiano si lascia permeare dalla logica del rinnovamento spirituale che il tempo quaresimale porta con sé, allora può accadere che si diventa (nel senso buono del termine) “contagiosi”, capaci di rendere quella testimonianza e quella apertura alla accoglienza che sono importanti. Vacciniamoci…    don Luca