
E’ questa la devozione più coinvolgente del popolo cristiano perché evoca emozioni e sentimenti che tutti sentiamo vibrare e perché ognuno di noi nella sua vita è stato ferito dalla sofferenza. Il popolo sente l’Addolorata vicina ai propri travagli e si identifica con lei. Oltre ad un profilo storico della devozione all’Addolorata, presento tre forme di devozione popolare molto antiche e diffuse e cioè: la Corona dell’Addolorata, la Via Matris e le Litanie dell’Addolorata. I Vangeli presentano la Vergine intimamente commessa al destino di passione e sofferenza del Figlio. La sua vita è segnata dal dolore: vive poveramente, partorisce in una squallida grotta, deve fuggire in esilio, vive a Nazareth dedita al lavoro nascosto. I vangeli poi danno spazio a tre episodi che esplicitano il dolore di Maria: La profezia di Simeone, lo smarrimento di Gesù nel tempio, la presenza ai piedi della Croce. I Padri della Chiesa sono attratti dal mistero di questa sofferenza. Quelli del II secolo non vi accennano direttamente ma collegano la Verginità di Maria con la Passione di cristo: Maria per essi non è un’Addolorata chiusa in sé stessa, ma una madre in piena comunione col Figlio. Dal III secolo in poi, si riscontra un’esegesi attenta a Gv 19, 25-27. Dal IV secolo si hanno invece le più antiche testimonianze scritte sulla spada e l’angoscia di Maria. I Padri colgono l’atteggiamento interiore di Maria presso la croce e la portata del testamento di Gesù e identificano il dolore di Maria con la spada di Simeone. Nel XI secolo S. Anselmo contribuisce alla diffusione del culto all’Addolorata ed è quindi considerato all’origine di questa devozione che verso la fine del medioevo prese il nome di “compassio Virginis”. Le espressioni di profonda partecipazione al dolore di Maria sono racchiuse nello Stabat mater che nel 1727 papa Benedetto XIII inserirà nella Liturgia. Nel XIV Secolo, si codificano i dolori di Maria in sette e sono riferiti a sette momenti dei racconti evangelici: – Profezia di Simeone – Fuga in Egitto – Smarrimento di Gesù – Incontro sulla via dolorosa – Morte – Deposizione o pietà – Sepoltura di Gesù Da questo ha origine la duplice iconografia dell’Addolorata: una spada nel petto riferita alla profezia di Simeone, o sette spade a simbolo dei sette dolori. Avviene poi che nel XV Secolo si moltiplicano i pii esercizi e le testimonianze iconografiche dell’Addolorata. Nel 1423, durante il Concilio Provinciale di Colonia, viene istituita una festa in onore dei dolori di Maria. Dal XVII secolo fino ai nostri giorni: c’è un vero e proprio incremento della devozione all’Addolorata, grazie anche all’opera intensa svolta dai servi di Maria. Nel1814 Pio VII, a ricordo delle sofferenze subite sotto Napoleone, estende la festa dell’Addolorata a tutta la Chiesa. Sarà poi Pio x nel 1913 a fissare la festa al 15 di settembre. Tra il XVIII e il XIX secolo si assiste alla nascita di innumerevoli pii esercizi tra cui la Corona dell’Addolorata, Le litanie, La Via Matris, i Sette Venerdì dell’Addolorata ecc.