Getti per primo la pietra

“Getti per primo la pietra”. Non si tratta in questo caso di edificare qualche struttura, ma di demolire una persona. Gettare la pietra, (suona meglio il termine “scagliare”… è un gesto più plastico nell’immaginazione…) è quello che, nella pagina di Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima, vorrebbero fare le molte persone che si sono accalcate con foga e veemenza attorno alla donna adultera. Poveretta, colta in flagrante (i peccati esistono, non sono sempre scusabili…) è stata posta nel mezzo fra Gesù e coloro che l’avevano portata. Nelle scene dei film sui Vangeli questo episodio presenta sempre una bella donna, un po’ discinta, tutta scapigliata e molto impaurita. Certo la prospettiva della lapidazione non fa piacere a nessuno. Ma sarebbe sbagliato pensare che questo sia un peccato solo al “femminile”. Tutti, maschi e femmine, siamo quella donna. Sicuramente questa persona ha commesso peccato (e chi di noi è senza…), certamente è colpevole, ma incontra uno sguardo di misericordia. Uno sguardo che vede oltre il suo peccato, e che cerca di dare una occasione per “rinascere”, per essere ciò che il peccato impedisce di essere. Il peccato ci fa dimenticare che siamo fatti per Dio e che siamo destinati ad un bene grande, che il male morale ci impedisce di vivere. 

foto da pixabay

Allora tutti noi possiamo essere questa donna. Dove il peccato non è solo quello commesso da lei, ma è il male di cui possiamo essere capaci. Un male che acceca, che impedisce di vedere la verità. Abbiamo bisogno dello sguardo di Gesù, abbiamo bisogno delle Sue Parole, abbiamo bisogno della Sua Compagnia. Così facendo la nostra umanità potrà essere realmente rinnovata. In questo brano di Vangelo a Gesù interessa salvare un’anima e rivelare che la salvezza si trova solo nell’amore di Dio. Per questo è venuto sulla terra, per questo morirà in croce ed il Padre lo risusciterà il terzo giorno. E’ venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l’inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore. Anche in questo episodio, dunque, comprendiamo che il vero nostro nemico è l’attaccamento al peccato, che può condurci al fallimento della nostra esistenza. Gesù congeda la donna adultera con questa consegna: “Va e d’ora in poi non peccare più”. Le concede il perdono affinché “d’ora in poi” non pecchi più.

don Luca