Giorni preziosi

I giorni della Settimana Santa si presentano con il loro carico di bellezza, intensità e verità. A partire dalla Domenica della Palme è un crescendo che porta al culmine della solenne Veglia Pasquale, la principale delle celebrazioni dell’Anno Liturgico. Vivere questi riti non è una vuota ripetizione ma è un affacciarsi, con stupore, al grande Mistero dell’opera di Dio. Diciamo Mistero nel senso di una realtà grande nel suo significato e nella sua portata, e pur superando la nostra dimensione umana la abbraccia e la salva. Un Mistero che non solo è per noi, ma che da noi è pienamente accoglibile. Possiamo certamente godere dei meriti della Passione di Cristo, della Sua Morte in Croce e della Sua Risurrezione. Beneficiamo degli effetti della “grande rivoluzione” che Gesù ha offerto con la Sua vittoria sul peccato e sulla morte. Peccato e morte che non ci rendono schiavi ma nella luce della Pasqua di Gesù, sono per noi catene spezzate. A meno che non si scelga una vita incatenata dal peccato e dalla lontananza da Dio, ma è l’uomo che sceglie così. Dio ha tutt’altri disegni per noi… I riti della Settimana Santa sono espressivi a carichi di significato. Vanno degnamente celebrati e vissuti. Al popolo di Dio compete di viverli come evento di salvezza da Dio offerta. Mi ha sempre colpito come il Triduo Pasquale sia un tutt’uno. Comprende il Venerdì santo, il Sabato santo e la Domenica di Risurrezione. Dato però il carattere pasquale della ‘Cena del Signore’, entra nella celebrazione del Triduo anche la Messa vespertina del Giovedì santo.

foto di I. Melo dal sito pexel.com

La Domenica di Pasqua è insieme l’ultimo giorno del Triduo, e il primo del tempo di Pasqua. Il grande ‘Triduo’ costituisce il cuore delle celebrazioni pasquali e di tutta la vita ecclesiale. I tre giorni presentano successivamente i vari aspetti del Mistero: Il Venerdì santo celebra la Passione, che culmina, nella morte: ci fa vedere Cristo che ha assunto su di sé il nostro tragico destino, fino a caricarsi sulle spalle i nostri peccati. Il Sabato santo celebra il mistero della sepoltura: quel sepolcro vuoto, che prepara il trionfo al di là di tutte le apparenze, sottolinea nel cristianesimo l’importanza della speranza. La notte e il giorno di Pasqua presentano il culmine dell’evento pasquale: il trionfo di Cristo sulla morte, che conferisce a tutto il messaggio evangelico il suo carattere decisamente positivo di gioia e di vittoria. L’unità del triduo, che salda i giorni in un’unica celebrazione, sottolinea di riflesso l’unità del Mistero: nella Pasqua di Cristo, morte e risurrezione sono inseparabili, perché la novità di vita scaturisce dall’ immolazione redentrice. Se ci si lascia pienamente coinvolgere nelle celebrazioni di questi giorni, lo sguardo della fede si rinnova: si può misurare allora lo splendore della grazia, e comprendere ‘la inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del sangue che ci ha redenti’.

                                                          don Luca