Grest 2024: «Via Vai». Il tema

L’estate 2024 desidera essere l’occasione per prenderci per mano ed educarci a camminare, a scoprire il valore di una quotidianità vissuta a passo d’uomo. Il cammino, infatti, costituisce uno dei paradigmi più utilizzati per narrare l’esperienza umana: la vita dell’uomo è sempre cammino attraverso la realtà dentro la quale tutto capita, scopriamo e sopportiamo, progettiamo e realizziamo, spinti da qualcosa, in compagnia di altri. Ci sentiamo pellegrini in cerca di brandelli di felicità, e in mezzo al via vai del nostro esistere, cerchiamo Qualcuno che ci indichi il cammino della vita, quella piena. È questa avventura itinerante che ci consente di essere, diventare e rimanere uomini e donne maturando una profonda conoscenza di noi stessi e di Dio. Il cammino è strumento privilegiato per fare esperienza vera e feconda della realtà, perché camminando si va incontro ad essa e ci si entra in profondità. Non ci sono filtri né mediazioni che possano difendere dall’immersione autentica nel reale che si attraversa, si respira e di cui è e si diventa parte con il nostro corpo che ne viene segnato, lasciando tracce. Mentre si cammina si ascoltano i rumori della natura e della vita degli uomini, si sperimenta l’attenzione dello sguardo che scappa dalla voracità delle immagini, si partecipa a un’esperienza e si recupera una capacità di ascolto che introduce e trascende il reale.

L’incedere a passo d’uomo non è più in balia del colpo d’occhio, ma si avvicina al modo di guardare di Dio: la contemplazione. Il cammino è occasione per trovare il proprio modo di stare nel mondo, di essere pienamente uomo e donna, di diventare adulto. Il cammino si colloca dentro la ricerca di senso dell’uomo, è contraddistinto da continue interrogazioni su di sé che chiederanno la pazienza di abitarle, ma anche la responsabilità di dar loro risposte, non come definitivi approdi, ma tappe fondamentali per scoprire il sentiero indicato per la vita di ciascuno. Il cammino è condizione fondamentale per potersi scoprire discepoli di Gesù, che non solo è essere sempre in cammino, ma è essere un tutt’uno con il suo stesso camminare: nel Vangelo di Giovanni dirà “Io sono la via, la verità e la vita”. La fede biblica è movimento e Dio è il movente di tutto. È l’invito che Gesù rivolge ai primi discepoli negli episodi di chiamata: Vieni e seguimi, a cui desideriamo rispondere, diventando suoi testimoni nel sentiero della vita. Dunque, ciascuno nella sua realtà, attraverso la sua esperienza e la sua storia personale si immerga nel cammino che è l’estate, ma che primariamente è la vita quotidiana, facendo proprio il cammino. Siamo tutti chiamati a rispondere alla nostra vocazione, riconoscendo i nostri punti di partenza e di arrivo, scoprendo il nostro ritmo grazie a guide e compagni del nostro percorrere a piedi il mondo e la storia.