Luce e voce

Il pellegrinaggio in Terra Santa (che desiderio di poterci tornare ancora, al più presto…) ha messo di fronte, fra le tantissime cose lì presenti, alla realtà dei monti. Quante volte si sale su un monte: monte degli Ulivi, monte delle Beatitudini, monte delle Tentazioni, monte Arbel, monte Sion, monte Carmelo, e via dicendo. A questo elenco va aggiunto anche il monte Tabor, dove Gesù ha vissuto il momento della Trasfigurazione.

La seconda domenica di Quaresima ci porta sul monte Tabor dove Gesù davanti a tre dei suoi apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, si è presentato luminoso e glorioso. La Trasfigurazione è questo mutamento dell’aspetto attraverso il quale Gesù si presenta nella dimensione di risorto, anticipando la realtà della Pasqua. Perché Gesù fa ciò? L’annuncio della sua Passione e di quello che gli sarebbe accaduto a Gerusalemme, aveva creato fatica e resistenza nel gruppo dei suoi discepoli. Il suo mostrarsi trasfigurato voleva anticipare la sua realtà di vincitore sul male e sulla morte. Nel cammino quaresimale questo avvenimento ci dice la possibilità di essere nuovi alla luce del seguire Cristo, ci infonde la certezza che anche davanti alle prove, Gesù ha sempre la parola risolutrice e vincitrice.  L’episodio del Tabor pone di fronte ancora una volta al fatto che Gesù chiama i suoi amici a stare con Lui. E’ una costante nel Vangelo questo atteggiamento di Cristo del volere vicino a sé chi ha chiamato, chi ha scelto e chi ama. E questo vediamolo proiettato anche su noi stessi. Anche oggi Gesù chiama a “stare con Lui”. Ci invita a trovare nel nostro quotidiano tempi e momenti per poter sostare e rimanere con Lui: nella preghiera, nella riflessione, nei gesti concreti. La Trasfigurazione offre anche due potenti elementi che entrano in gioco: la voce e la luce. La voce che dal cielo indica in Gesù il Figlio amato, da ascoltare. E’ Dio stesso che dalla nube parlava in quel momento ai tre discepoli come oggi parla alla Chiesa, parla a tutti noi. Ascoltatelo! Viviamo la Quaresima anche come tempo di ascolto di quella voce che con amore si rivolge a noi. L’altro elemento è la luce, che rifulge dallo splendore di Cristo trasfigurato. La luce che richiama alla Pasqua, luce che rischiara il cammino. Quante volte le tenebre oscurano le menti e la vita delle persone. Cristo, luce delle genti, ci viene incontro dandoci speranza con la sua Persona. Possa la voce essere ascoltata, possa la luce darci chiarezza.  don Luca