Monte Tabor: 100 anni di luce

Con la solennità della Trasfigurazione del Signore, si è aperto al Monte Tabor il giubileo per centenario della Basilica, la cui progettazione iniziò nel 1911 ad opera di Giulio Barluzzi e fu poi ripresa nel 1919 dal fratello Antonio, al quale fu affidata la realizzazione dell’ opera che durò dal 1921 al 1924. Nell’introduzione al centenario, p. Francesco Patton, Custode di Terra Santa ha voluto sottolineare l’elemento principale della chiesa, di cui lo stesso Arch. Barluzzi ha scritto: La luce. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa La trasfigurazione è sicuramente la manifestazione luminosa di Gesù. La trasfigurazione racconta che la veste di Gesù diventa bianchissima, più candida della neve e il suo volto diventa luminoso come il sole e quindi, la luce è la caratteristica della Trasfigurazione. Questa luce che per un istante brilla davanti agli occhi degli Apostoli che così possono non solo intuire, ma vedere che Gesù realmente è il Figlio di Dio e non semplicemente il figlio dell’uomo o l’uomo di Nazareth. E Barluzzi ha voluto ricreare attraverso la luminosità dello spazio architettonico quindi della Basilica questa idea della luce. Per il Barluzzi, l’architettura della chiesa doveva essere una narrazione, capace di imprimere nella mente e nella memoria del pellegrino i misteri della vita di Cristo. La luce, elemento principale della chiesa, è abbondante, ovunque. Dalle finestre della cripta e quelle superiori, ma anche i mosaici dorati riflettono la luce. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa Ed è una cosa meravigliosa, perché questa Basilica è orientata e collocata sull’asse est ovest e al mattino si vede la luce che entra dalla cripta con la vetrata dei pavoni e alla sera da questa parte la luce entra dal portone e va a suonare le tessere del mosaico dorato. Il tutto da un effetto di luminosità straordinaria che mette anche noi in qualche modo, grazie all’arte, davanti al mistero della Trasfigurazione. Una speciale ricorrenza che coincide con quella della Basilica del Getsemani che consente ai fedeli di ottenere l’indulgenza attraverso il pellegrinaggio ai Santuari di Terra Santa, in modo particolare al Tabor e al Getsemani. Fr. RICARDO MARIA BUSTOS, ofm Guardiano Convento del Monte Tabor Le indulgenze si possono avere in tutti i Santuari della Terra Santa di cui noi ci prediamo cura. Ma per quest’anno particolare che inizia proprio oggi, l’anno giubilare, cioè i cento anni della dedicazione della Basilica della Trasfigurazione, abbiamo chiesto che – come in tutti i santuari in tutto il mondo – chi viene, possa accogliere questo dono, questa grazia dell’indulgenza. Per ricevere le indulgenze per sé e per i defunti, il fedele deve recarsi in un Santuario, pregare secondo le intenzioni del Santo Padre, essere in uno stato di grazia attraverso il sacramento della riconciliazione e partecipare all’Eucaristia. Anche un gruppo di 53 pellegrini dalla Romania, guidati da Padre Cristian Vacaru, Assistente spirituale della Comunità rumena in Terra Santa, era presente all’apertura dell’anno giubilare. REDIU ANICA Pellegrina – Romania Questa è la seconda volta che vengo qui. È molto bello! “Siamo qui sulle orme dei passi del nostro Salvatore, Gesù Cristo. Questa è davvero un’esperienza forte e “attraente”, se possiamo dire così! Su questa terra hanno camminato San Pietro e gli altri discepoli di Gesù! Per noi è un grande onore poter venire qui e vedere tutto questo. I sacerdoti, i frati, persino il panorama invitano ad una vita più spirituale. Dobbiamo avere più fede e provare a essere sempre più buoni, per creare un mondo migliore. STRĀJERU MARICICA Pellegrina – Romania “È la prima volta che sono qui. Siamo contenti di vedere i posti dove è cominciata la storia della nostra salvezza. È tutto bellissimo, le persone sono molto sorridenti, accoglienti e amichevoli”. Anche la comunità cristiana locale era presente. Fr. Ibrahim Al-Sabbagh, parroco latino di Nazareth, ha sottolineato durante la sua Omelia che la Trasfigurazione è stato un momento per rafforzare la fede degli apostoli, davanti allo scandalo della croce che si stava per compiere. Anche la vita di ogni cristiano – ha continuato – ha bisogno della manifestazione di Dio, tramite la sua parola ei sacramenti. Dopo la Santa Messa, tutti si sono recati in processione – accompagnati dal Gruppo Scout – fino alla Cappella Descendentibus, luogo dalla quale Gesù “ordinò – ai Discepoli – di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’ Uomo fosse risorto dai morti”. (Mt 17,9). Qui il Custode di Terra Santa ha benedetto i ramoscelli degli alberi presenti sul Monte. tutti si sono recati in processione – accompagnati dal Gruppo Scout – fino alla Cappella Descendentibus, luogo dalla quale Gesù “ordinò – ai Discepoli – di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’Uomo fosse risorto dai morti “. (Mt 17,9). Qui il Custode di Terra Santa ha benedetto i ramoscelli degli alberi presenti sul Monte. tutti si sono recati in processione – accompagnati dal Gruppo Scout – fino alla Cappella Descendentibus, luogo dalla quale Gesù “ordinò – ai Discepoli – di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’Uomo fosse risorto dai morti “. (Mt 17,9). Qui il Custode di Terra Santa ha benedetto i ramoscelli degli alberi presenti sul Monte.

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