Pace in terra

Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama
” (Lc 2,14). Queste sono le parole che i pastori hanno udito dagli Angeli la Notte in cui è nato Gesù. Quest’anno, forse più che in altri (ma forse è solo un po’ di memoria corta…) sentiamo il desiderio della pace. In Ucraina, nella cara Terra Santa, e in tanti altri paesi, la guerra miete vittime, dolore, distruzione. “Pace in terra” ripetono ancora gli Angeli: una pace che è possibile costruire non soltanto se si depongono le armi, ma se si cambiano prima i cuori. I fucili e le bombe possono tacere ma se le coscienze non maturano evidenze di pace, essa sarà solo per un lasso di tempo, perché prima o poi gli strumenti di morte torneranno a seminare i loro frutti malvagi. La pace è frutto della giustizia ed effetto della carità. La pace è anzitutto dono di Dio. Noi cristiani crediamo che Cristo è la nostra vera pace: in Lui, nella sua Croce, Dio ha riconciliato a Sé il mondo e ha distrutto le barriere che ci separavano gli uni dagli altri; in Lui c’è un’unica famiglia riconciliata nell’amore.

Allora nel Natale preghiamo affinché Cristo ci riporti a desiderare la pace; ci conduca a seguire Lui che ci dice: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Mt 11, 29). Infatti la pace non è soltanto dono da ricevere, bensì anche opera da costruire. Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti. ”Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” , dice Gesù nel discorso della montagna (Mt 5,9). Il Natale è proprio questo farsi prossimo di Dio alla nostra umanità che ha bisogno di pace e di speranza. Ha bisogno di sentire Gesù vicino, perché quando si allontana da Lui, lo può avere sulla bocca ma non nel cuore. E se Cristo non entra a dare luce alle nostre scelte e ai nostri giudizi lo sentiremo sempre lontano e non significante. Il Vangelo ci educa a metterci nell’atteggiamento dei pastori che hanno ascoltato l’invito degli Angeli a recarsi davanti alla mangiatoia per contemplare Colui che porta la vera pace. Grazie Gesù! Buon Natale a tutti voi. don Luca