Se dovessimo avere una conversazione con qualcuno e da essa uscisse un riferimento ad Assisi, la mente subito ci porterebbe a pensare le grandi figure che l’hanno resa famosa, in particolare San Francesco e Santa Chiara.
Ma la città serafica, nel corso dei secoli, è stata ed è tuttora, culla di vocazione, di testimonianza e di santità.
Nella scorsa pubblicazione abbiamo conosciuto la figura di Carlo Acutis, giovane testimone del nostro tempo. Oggi facciamo un salto all’indietro di otto secoli, per conoscere meglio un’altra giovane: Santa Agnese d’Assisi, sorella della pià nota Santa Chiara d’Assisi.
Caterina, questo il nome di Battesimo, nasce ad Assisi nel 1197, terza delle quattro figlie del conte Favarone di Offreduccio degli Scifi. La Madre, Ortolana (anch’essa venerata come beata) apparteneva alla nobile famiglia dei Fiumi e suo cugino Rufino era uno dei “Tre Compagni” di Francesco d’Assisi.
La sua infanzia trascorre come quella di ogni ragazza del tempo, trascorsa nei palazzi del padre tra Assisi e il monte Subasio.
Il 18 marzo 1212, vigilia della Domenica delle Palme, la sorella Chiara lascia la casa paterna fuggire a San Damiano, illuminata e rapita dalla predicazione e dall’esempio di Francesco.
Sedici giorni più tardi, Caterina fugge dalla casa paterna e raggiunge Chiara presso san Damiano.
Qualche giorno più tardi, insieme alla sorella Chiara, Caterina è costretta a rifugiarsi presso il monastero di Sant’Angelo a Panso, ospitate dalle suore benedettine, poiché la loro chiamata ha destato scalpore in tutta la città di Assisi, suscitando le ire del padre.
Secondo quanto tramandato, il padre inviò presso il monastero il fratello Monaldo a capa di una spedizione di uomini armati, per costringere Caterina con la forza a tornare a casa. Al rifiuto della giovane, Monaldo sguainò la spada per colpirla, ma il suo braccio cadde privo di forza. Allora gli uomini che erano con lui la trascinarono per i capelli fuori dal monastero, colpendola ripetutamente con dei calci. Improvvisamente però, il suo corpo divenne talmente pesante che dovettero rinunciare e la abbandonarono in un campo vicino al monastero in fin di vita, permettendole di restare unita alla sorella Chiara.
Francesco, compiacendosi della resistenza di Caterina e constatato il potere spirituale che la giovane aveva in sé, le tagliò i capelli e le diede l’abito della povertà. Da allora cambiò il suo nome in Agnese.
Poco dopo, lo stesso Francesco edifica una piccola e grezza dimora presso il santuario di San Damiano.
Su loro esempio, ragazze e donne di ogni ceto sociale di Assisi decidono di seguirle, fra le quali la madre Ortolana e la sorella minore Beatrice, dando così vita all’Ordine delle Povere Donne di San Damiano, che a tutti sono meglio note come Clarisse.
Trascorsi pochi anni, Agnese diviene Badessa, ammirata dalle compagne che la considerano una maestra di vita, esempio da imitare per intraprendere il cammino verso la strada della perfezione cristiana.
Ancora giovanissima, nel 1919 viene scelta da Francesco per fondare e guidare una nuova comunità a Monticelli, presso Firenze, che in poco tempo diviene fulcro della testimonianza francescana come San Damiano.
Negli anni seguenti, lo zelo di Agnese cresce sempre più, così che insieme alle compagne fonda nuovi conventi, fra i quali Mantova, Venezia, Padova, diffondendo così l’insegnamento minoritico nel nord Italia.
Agli inizi del 1253 viene richiamata a San Damiano, dove assiste la sorella Chiara nella sua ultima malattia, fino alla morte avvenuta l’11 agosto di quell’anno.
Agnese assiste al funerale della sorella e alla sua sepoltura presso l’antica chiesa di San Giorgio (oggi Basilica di Santa Chiara).
Per suo desiderio rimane a San Damiano, dove vuole trascorrere l’ultimo tratto della sua vita nel luogo dove aveva iniziato la sua nuova vita.
Muore poche settimane più tardi, il 16 novembre 1253.
Il suoi resti mortali, insieme a quelli della madre e della sorella Beatrice, riposano presso la Basilica di Santa Chiara in Assisi.
Nel 1752, Papa Benedetto XIV la proclama Santa, fissando la sua memoria per il 16 novembre.
Preghiera a San’Agnese d’Assisi
O Padre, che hai chiamato S. Agnese d’Assisi ad abbracciare, per divina
ispirazione, la forma di vita di Chiara sua sorella, concedi anche a noi di
seguire il Cristo povero e crocifisso, finché tutta l’umanità sia introdotta
alle nozze dell’Agnello. Amen!
Andrea
Articolo preso dal notiziario “Hesed” della Comunità Pastorale “San Luigi Guanella” n°9