Sollevati da un dono di amore

La domenica dopo Pasqua è denominata “della divina misericordia” e permette di porre in risalto il tratto tipico di Dio, che è appunto misericordia. Questa non è il generico “volemose bene” di romana reminiscenza ma è l’occasione che viene data di “rinascere” in virtù delle Grazie che il buon Dio non stanca mai di donarci perché la nostra umanità possa camminare, certa e lieta, nella strada della vita. La rinascita è quella che possiamo sperimentare quando dopo una caduta, ci rialziamo. Quante volte nella nostra esistenza ci siamo trovati (o ci troveremo) per terra, perché le prove della vita ci hanno sopravanzato o perché, molto più facilmente, i nostri peccati sono stati materia abbondante per la caduta. Eppure la misericordia di Dio è quella che ci dice: “Alzati e cammina!” oppure anche: “Non ti ho condannato, va e non peccare più”. Il verbo “alzarsi” è uno dei verbi tipici della risurrezione. Gesù infatti si è alzato dal Sepolcro per risorgere e iniziare questa nuova dimensione di vincitore sul male e sulla morte. Si sono alzati i paralitici sanati che troviamo in molti racconti evangelici. Si sono alzati i tanti peccatori che nel Vangelo si sono sentiti amati da Cristo. La misericordia è allora la possibilità, reale e concreta, di poter dare una impronta nuova alla propria esistenza. E’ lo sguardo di Dio che dona occasione per redimersi e cambiare rotta, cercando di prendere quel vento, lo Spirito Santo, che gonfia le vele e le porta verso il mare aperto per navigare e scoprire il bello della vita, che è sentirsi amati da Cristo.

Eppure a volte si trova resistenza alla misericordia. Si preferisce pensare di essere “a posto così” perché: “mazzà u minga mazzà, rubà u minga rubà” (poi stranamente ci si dimentica che ci sono anche gli altri comandamenti… alcuni dei quali vengono facilmente elusi…) e quindi ci si sente a posto, dimenticandosi che siamo creature fragili e incomplete, per quanto belle nell’essere state create ad immagine e somiglianza di Dio. Durante le recenti confessioni mi è capitata una significativa testimonianza. Ero in una chiesa delle nostre, senza ovviamente dire quale, e dal confessionale vedo entrare una persona anziana (avanti di età anagraficamente, ma sicuramente giovane nel cuore), che fatica a camminare. Arriva, si siede per prendere fiato e per salutare il buon Dio e poi si accosta alla confessione. Vedo in lei il desiderio sincero e profondo di riconciliarsi col Signore, di sentirsi perdonata dei suoi peccati, pochi o lievi che potessero essere. Non ha cercato le scorciatoie facili, o le scusanti, ha preso ed è uscita di casa a piedi per andare in chiesa, e a piedi ci è ritornata dopo aver ricevuto la misericordia di Dio. Queste testimonianze mi fanno capire come la semplicità di cuore sia veramente la strada privilegiata per incontrare la Grazia di Dio e di come spesso i ragionamenti vuoti e tortuosi ci conducono lontano da essa.     don Luca