Suor Maria Laura Mainetti, a 20 anni dal suo grande dono d’amore
Ieri, 6 giugno 2020, sono passati vent’anni dalla morte di Suor Maria Laura, la religiosa che venne uccisa da tre giovani. La vicenda si svolse a Chiavenna, non tanto lontano da noi, dove Suor Maria Laura viveva la sua vocazione di religiosa a servizio di Gesù e della Chiesa, con una attenzione speciale ai giovani. Qui sotto lascio alcuni brani tratti dal sito della Diocesi di Como sulla sua bella figura. Suor Maria Laura è stata uccisa in odio alla fede in Gesù, preghiamo perché possa essere presto riconosciuta beata ed essere per tutti noi modello ed esempio. don Luca
Teresina Mainetti – questo è il nome di battesimo della futura suor Maria Laura – nacque a Colico (Lc) il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma Marcellina e papà Stefano. «Della tua vita devi fare una cosa bella per gli altri». Questo invito, rivoltole da un sacerdote durante la confessione, Teresina lo abbracciò come progetto di vita. A 18 anni entrò nella Congregazione francese delle Figlie della Croce: nell’agosto 1959 emise i primi voti come suor Maria Laura e l’anno successivo fece la professione perpetua a La Puye, casa madre della Congregazione. Dedicò la sua vita alla missione tra i bambini, i giovani e le famiglie, a Vasto (Chieti), Roma, Parma, fino ad approdare a Chiavenna nel 1984: qui, nel 1987, divenne anche superiora della comunità. «Il progetto di vita di suor Maria Laura – ribadiscono le religiose consorelle della congregazione delle Figlie della Croce – era: “Fare qualcosa di bello per gli altri”. Si è donata a piene mani a tutti, in modi diversi. Pochi mesi prima della sua morte aveva scritto: “Dobbiamo essere disponibili a tutto per gli altri, sino a dare la vita come Gesù”. Una sensibilità particolare – aggiungono le consorelle – suor Maria Laura l’ha sempre riservata ai giovani. Per loro, infatti, si è donata fino alla fine. Così parlava dei giovani: “sono poveri… Sì, perché spesso disorientati, sradicati, plagiati, soffocano un grido di vita inespresso… Sento l’urgenza di accompagnarli e chiedere aiuto a Gesù, perché non hanno punti di riferimento”». Nella cappella laterale della Collegiata di San Lorenzo, dove suor Maria Laura riposa dopo l’avvenuta traslazione dal cimitero, è stato posto un piccolo volume, dove chi viene a pregare, o anche solo a visitarla, può lasciare un’intenzione, un pensiero, una richiesta. Ed è un susseguirsi di: “proteggi… intercedi… aiuta… ti affido… ti ringrazio… soccorrici”. In poco più di un anno il volume si è riempito di oltre 1500 scritti. Bambini, nonni, gruppi di ragazzi, genitori, oratori, scuole, cori, comunità… C’è di tutto nelle note dei visitatori. E da luoghi molto diversi: tutta la Lombardia, ma molte le regioni d’Italia. Addirittura dall’estero: dalla Francia, dove è nata la congregazione di suor Maria Laura; ma anche da Germania, Svizzera, Polonia, Scozia, Spagna, Olanda, Gran Bretagna, Portogallo. O fuori dall’Europa dagli Stati Uniti, dal Giappone, dall’Egitto, dall’India, dal Perù… e con richieste per popoli che stanno soffrendo: «te pido por Colombia y Venezuela y todos que necessitan».