Sabato 3 Febbraio la Parrocchia di Musso, e tutta la Comunità Pastorale, vivranno il momento di festa in onore di San Biagio. A questa solennità, come sempre, sono ben accetti e accolti con gioia anche persone che vengono dalle comunità viciniore. Per un giorno la chiesa parrocchiale di Musso diventa un piccolo santuario, dove la gente viene per pregare, per confessarsi, per ricevere la benedizione della gola e per partecipare alla Santa Eucarestia. Nel ricordo delle persone con qualche anno in più, c’è la narrazione della festa con il corredo della “fiera” (con il nome abbinato molto curioso…) che occupava molti spazi con le bancarelle e con tanta gente che le affollava. C’è il ricordo del pranzo a base di trippa o brasato e lieta compagnia. Tutte cose belle che ci sono state e che in parte ci sono ancora. L’aspetto importante è quello di vedere cosa dà vita ad una festa patronale, quale è il significato di una “tradizione” (parola che ogni tanto viene tirata fuori, a volte anche un po’ a sproposito). La festa patronale prende spunto, ovviamente, dal Patrono, in questo caso San Biagio.
E’ una festa che celebra la sua memoria, il suo esempio, i suoi insegnamenti. Ed un Santo riconduce sempre all’origine della sua santità che è tratta dalla Grazia e dall’Amore che vengono da Cristo. Ecco perché celebrare un Santo è sempre rendere grazie a Cristo che ci chiama a questa esperienza possibile a tutti. Un Patrono è un amico, più grande di noi nella fede, al quale siamo affidati, che ci vuole bene e ci dice: “Segui anche tu Cristo!”. La “tradizione” è un termine che porta in sé aspetti belli e nobili. E’ il tramandare le realtà importanti, i valori su cui si fonda la vita di una comunità. “Tradizione” infatti deriva dal latino “tradere” (= consegnare oltre). La tradizione è, dunque, la trasmissione orale e scritta di qualcosa che è ritenuto prezioso e importante per le generazioni successive. E qui possiamo porre la domanda: “Cosa voglio o cosa sono in grado di trasmettere?”. Se alle generazioni che vengono dopo di noi, ma anche al nostro stesso presente, si trasmettono realtà vuote ed effimere, non stupiamoci se poi quello che cresce è ben poca cosa. La Tradizione cristiana ci consegna continuamente la Presenza di Cristo, anche attraverso a testimonianza dei Santi. Se questo però rimane lettera morta e non viene vissuto nel presente, non potrà essere trasmesso e consegnato. Mi ha sempre sorpreso il vedere come in alcuni paesi del mondo, nel passato e nel presente, sottoposti a dittature atee e avverse alla religione, la fede si sia mantenuta grazie a chi insegnava a pregare e ricordava quanto ricevuto come dono di fede. E questa fede sia poi rifiorita successivamente con grandi frutti di grazia. San Biagio ci aiuti a vivere una sana tradizione e una bella festa. don Luca