Una continua lotta

Anche se possediamo un’indole pacifica e conciliante non ci viene tolto il compito di lottare. Ogni giorno siamo chiamati a fare delle lotte, (la prima è quella di vincere il sonno al mattino per tirarci giù dal letto…) perché è la quotidianità che ci pone di fronte a delle scelte per ottenere qualcosa. E’ vero, a onor della cronaca, che in alcuni casi le lotte si tramutano in conflitti e in fatiche nelle relazioni, ma c’è comunque una lotta che siamo chiamati ad intraprendere, e dalla quale nessuno si può esimere, che è quella contro il male. Necessaria più che mai, ne vediamo il bisogno ogni giorno. Proviamo a pensare ai no o ai sì che manifestiamo nella nostra giornata, di come essi siano l’orientamento a scegliere o a rifiutare il male. Un orientamento che non è dettato dal “secondo me” ma dal confronto con il Vangelo, con il salutare insieme di norme che la Chiesa ci dona per il nostro bene. Allora la lotta ha un perché, ha un senso che ci porta a vivere al meglio la nostra esistenza. Si lotta contro il male per vivere meglio il proprio presente, non per appesantirlo. A rendere pesante le cose ci pensa già il peccato, che contribuisce a ridurre le persone schiave della pigrizia e del male. Scorrendo la storia della Chiesa si può notare come in essa non sia mai mancata l’esigenza di lottare contro il male; il perenne nemico, il diavolo, non fa altro che promuovere i suoi artifici per rendere arduo il cammino dei figli di Dio, con il desiderio di farli cedere e di separarli da Dio Padre. Continuamente la Chiesa, corpo di Cristo, è provata dalle persecuzioni che vengono dall’esterno e dalle cadute che i suoi membri compiono. Non per questo la Chiesa cessa di essere Santa, perché La Chiesa, unita a Cristo, da lui è santificata; per mezzo di lui e in lui diventa anche santificante. Tutte le attività della Chiesa convergono, come a loro fine, «verso la santificazione degli uomini e la glorificazione di Dio in Cristo».  È nella Chiesa che si trova «tutta la pienezza dei mezzi di salvezza». È in essa che «per mezzo della grazia di Dio acquistiamo la santità». Questa certezza orienta a superare le cadute e i peccati che possono accadere. Per tenere viva in noi la realtà della Chiesa Santa, di fronte alle continue tentazioni e ai continui attacchi a cui è sottoposta, il Papa ha chiesto in questo mese di ottobre, mese del Rosario, di pregare tutti i giorni il Rosario concludendolo con una duplice preghiera: una alla Madonna che è “Sotto la tua protezione” e l’altra è la preghiera a San Michele, che una volta veniva recitata alla fine di ogni Santa Messa. La preghiera a Maria e a San Michele per ottenere la forza di combattere la lotta contro il male che attacca la Chiesa per indebolirla. La forza della preghiera è capace di muovere i cuori e tenere desta la lotta contro il male.  don Luca