In cammino con Papa Leone XIV

Ad una decina di giorni dalla elezione del nuovo Papa e nella domenica della celebrazione della S. Messa di inizio pontificato, è bello e opportuno dedicare ai fedeli lettori di questo foglietto una semplice riflessione. Innanzitutto la gioia! La gioia di vedere come lo Spirito Santo abbia provveduto a darci un Papa che si è subito presentato come un uomo di Dio. Il Signore può permettere prove o fatiche da superare, ma non fa mai mancare l’assistenza al Suo popolo e provvede a quelli che sono le necessità preminenti. Fra le necessità c’è quella di avere un pastore, il Papa, che guidi e conduca la Chiesa nella fedeltà a Cristo. Si è assistito nei giorni del Conclave a tanta attenzione a livello mediatico. Molta gente si è interessata a questo avvenimento. Allo stesso tempo si notato come lo sguardo su questo fatto fosse un po’ distorto. Si vedeva il candidato al Soglio Pontificio secondo categorie sociologiche o addirittura secondo logiche di tifoseria. Non pochi hanno dimenticato la dimensione prettamente spirituale di un Conclave e della elezione del nuovo successore di Pietro. I Cardinali sono anzitutto uomini di fede, non manager di una multinazionale, e hanno vissuto questo tempo nella preghiera, chiedendo l’assistenza dello Spirito Santo che tutta la Chiesa credente invocava su di loro.

25.05.08 Elezione del Romano Pontefice – foto dal sito vatican.va

E dal Conclave è emersa la figura di Leone XIV, Robert Francis Prevost. Da subito si è mostrato con il richiamo al suo compito di successore di Pietro, ponendo l’attenzione sulla centralità di Cristo risorto, portatore di pace e di salvezza. La sua formazione teologica, solida e sicura, la sua esperienza pastorale di vescovo nelle zone dell’America del Sud, i suoi compiti di governo sia nell’ordine agostiniano, a cui appartiene, come a servizio della Curia romana (il nostro vescovo Oscar ha collaborato con lui nel Dicastero per la nomina dei vescovi), ne fanno un profilo adatto ad essere chiamato a guidare il popolo di Dio. Papa Leone non deve essere la fotocopia di nessuno, deve essere lui, con le sue caratteristiche, con la sua umanità, con il suo modo di vivere, annunciare e testimoniare la fede in Gesù. Il primo Papa che viene dagli Stati Uniti si presenta con uno sguardo veramente mondiale. Non solo perché conosce bene l’inglese, l’italiano, lo spagnolo, il francese e il portoghese, ma perché nel suo cuore c’è un abbraccio “cattolico” cioè universale. A noi compete di pregare per lui, ascoltarlo e accompagnarlo nella fede, riconoscendolo come colui che il Signore ci ha mandato in un tempo non sempre facile per la Chiesa, ma non per questo meno bello. W Papa Leone!   don Luca