Sulle colonne del portale del Santuario di Tirano sono scolpite varie immagini, e nel corso del pellegrinaggio giubilare che è stato fatto col Grest, qualche giorno fa, ne sono state presentate alcune. Due sono prese qui in esame, per poterle presentare ai dieci fedeli lettori di questo foglietto. Una immagine è la “clessidra”. Essa è indubbiamente richiamo al tempo, e nel contesto attuale al “tempo” speciale che è l’Anno Santo giubilare. Il tempo non è soltanto la misura della giornata, del mese, dell’anno, è l’occasione concreta in cui si sviluppa la nostra esistenza. Un tempo che ci è donato per viverlo al meglio. L’Anno Santo ci sostiene nel dare valore al tempo, aiutandoci a ricordare che esso ci è dato da Dio e che in Dio ha il suo senso. Che sguardo diverso si può avere se si considera il tempo vivendolo nella Compagnia di Dio.

Ogni mio gesto prende una consistenza particolare. E’ un tempo per poter amare secondo quanto mostrato da Cristo. Ecco allora che la clessidra non è solo lo scorrere del tempo (che passa veloce veloce) ma il modo con cui sono messo in grado di amare. Ecco allora l’altra incisione presente sulla colonna opposta: la scritta “Carità” . Carità che è ben più dell’elemosina, di cui pure è una manifestazione, essa è lo stile di Cristo, che si fa dono. Prendiamo le parole di Papa Benedetto XVI su questa virtù teologale: “La carità nella verità, di cui Gesù Cristo s’è fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, con la sua morte e risurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera. L’amore – «caritas» – è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. È una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta”. La preghiera ci aiuti a far sì che la carità non sia una bella parola ma riempia il nostro cuore del sentirci amati da Cristo per amare poi il nostro prossimo. don Luca