Una fede concreta

Il cattolicesimo ha il grande merito di porre l’evidenza della concretezza dell’uomo nel suo rapporto con Dio. La vita umana è segnata dagli avvenimenti, a volte semplici e ordinari, e a volte eccezionali e dirompenti.  Dentro tutto questo insieme, Cristo è presente. E’ presente non con un bel pensiero, o con una generica riflessione, ma con segni concreti e visibili. Segni che possiamo constatare. Questi giorni sono segnati da due aspetti importanti: uno è dato dal celebrare la santità, che appartiene come desiderio e possibilità ad ogni battezzato, e l’altro dal ricordo per le persone defunte. Riguardo alla santità essa viene espressa non solo come intenzione ma attraverso la testimonianza concreta a visibile dei santi, vicini o lontani nel tempo. I Santi ci mostrano, con tangibile evidenza, come la beatitudine e la pienezza di vita che Gesù promette nel Vangelo sono possibili. La santità va poi cercata dentro la nostra Comunità Pastorale, nei volti di persone che ci richiamano a questa condizione.  

E’ quindi possibile vedere una santità vicina a noi, vissuta da gente “normale” che nel cuore ha il sano desiderio di Dio. E questa ricerca costituisce un esercizio che riempie di stupore e di gratitudine. Come parroco mi sento grato a Dio per donarmi persone, che in modo semplice e concreto camminano nella volontà di Dio, senza far rumore, senza alzare la voce in modo pretenzioso e arrogante. Anche il ricordo dei morti è qualcosa che visibilmente ci ributta sulla concretezza. In un mondo che ha paura di affrontare il significato della morte (e soprattutto cosa c’è al di là di essa) si vede anche la semplice visita al cimitero come un fatto fuggevole o vuoto. Per un cristiano andare al cimitero non è solo la memoria dei propri cari, ma anche una certezza che si tramuta in preghiera e in richiamo alle verità che la nostra fede dice sul Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. Ecco perché nell’ottava dei morti preghiamo per i nostri cari e per noi. Una preghiera che unita al suffragio delle S. Messe, ci permette di donare quell’aiuto che tante Anime del Purgatorio bramano da noi per poter essere aiutate ad andare in Paradiso, abbreviando il tempo della purificazione. Con la preghiera possiamo fare tanto bene ai vivi (compreso noi) e ai defunti. don Luca