Preparando il notiziario “Hesed”, di prossima distribuzione, è emersa una situazione particolare: a Pianello, Parrocchia più popolosa delle tre, nel 2025 non c’è stato nessun Battesimo. E’ un dato che va preso per quello che è, particolare e occasionale (speriamo…), ma che si presta ad offrire delle riflessioni. Mettiamone alcune. C’è sicuramente il dato demografico: nascono sempre meno bambini. Quello del cosiddetto “inverno demografico” non è solo una frase ma è un dato reale. Cause? Molti lo riducono al mero dato economico, ma c’è anche una profonda radice culturale e spirituale a ciò. Manca il desiderio di essere padre e madre, si preferisce godere del divertimento (che costa), delle vacanze ogni tre per due, del fatto di sentirsi “liberi” (ma un domani, non troppo lontano, anche terribilmente soli) di fare quello che si vuole e quando si vuole. C’è anche una mancanza di speranza (e quindi di fede): se non si crede più a niente nell’orizzonte religioso, il “dio” da servire è solo e unicamente il proprio io, con conseguente ripiegamento sull’egoismo.

Un’altra causa dei pochi Battesimi è che si da più attenzione all’aspetto della festa che del significato del Sacramento. Il Battesimo è visto, quando c’è, come una prosecuzione del “baby shower” cioè di quella festa che prepara alla nascita del bambino, o quelle feste create per annunciare il sesso del nascituro. Per questi festeggiamenti si organizzano eventi e regali. Il Battesimo viene quindi visto sempre più come una cosa “secondaria”, che via via qualcuno lascia per strada. Un altro motivo del calo dei Battesimi è la mancanza di fede. Perso il retaggio della “abitudine” di famiglia di far battezzare i bambini, ne viene di conseguenza che si decide di non farli battezzare. La frase di circostanza è: “decideranno loro da grandi”, come se questo fosse garanzia di libertà. La vita ci chiede sempre delle scelte, nessuno nasce e cresce “spontaneamente”. C’è bisogno di cure, di insegnamenti, di valori. Se da questa tavola di aspetti, quello della fede in Dio è assente, allora viene a meno la domanda di chiedere il Battesimo. Un quadro tragico? Va tutto a rotoli? No, non direi proprio. Sono dati che vanno letti, ma anche collocati nei tempi del Signore. Spesso si riceveva il Battesimo per “tradizione” (aspetto che ha in modo indubitabile dei valori positivi), ora è il tempo di ri-dire perché il Battesimo è bello e importante. E’ il tempo di riscoprire il fascino del dono dello Spirito Santo che dal Battesimo dimora in chi lo riceve. Va fatto emergere che con questa grazia entriamo a far parte della Chiesa di Dio, dove siamo figli del Padre e fratelli nella fede. Accogliere che con il Battesimo ci viene data la possibilità del Paradiso, della vita eterna. E non è poca roba! Quindi è necessario dare speranza e testimonianza, e crederci. don Luca
