Una delle figure che, nelle letture domenicali, accompagnano il percorso dell’Avvento è quella di Giovanni Battista. Gesù lo definisce come il più grande fra i nati da donna, indicandone così una particolare importanza. Il Battista è colui che ha battezzato Gesù nel Giordano. E’ anche quello che ha indicato Gesù a Giovanni e Andrea pronunciando la famosa frase: “Ecco l’Agnello di Dio” , parole che ci vengono incontro in ogni Santa Messa proprio prima di accostarci all’Eucarestia. Il Battista è colui che è stato imprigionato per essere stato chiaro nel denunciare le malefatte di Erode, e che poi ha vissuto il martirio proprio in virtù del suo non essere sceso a compromessi. Una figura ricca e abbracciante molti aspetti che fa sì che la Chiesa lo proponga come riferimento chiaro. Nel tempo di Avvento, Giovanni si pone come chi prepara la strada alla venuta del Salvatore. E’ troppo importante non essere distratti davanti all’Avvenimento che rivela la Presenza di Cristo nel mondo.

La liturgia ci educa a cogliere la rilevanza di questo atteggiamento di vigilanza e di prontezza per diradare quella coltre di pigrizia spirituale che annebbia la coscienza e la volontà di non pochi battezzati. La liturgia ci conduce a vivere l’atteggiamento “profetico” che è una caratteristica dominante del Battista. La dimensione profetica è quella che, illuminata dalla Parola di Dio, fa sì che si richiami con chiarezza a ciò che Dio vuole e indica. E’ un servizio alla verità, è un gettare luce là dove le tenebre offuscano la possibilità di vivere da figli di Dio. Essere profeti oggi, come allora, non è né facile né comodo. Non si tratta di dare giudizi moralistici, ma si tratta di aiutare le persone ad accorgersi che Dio è presente ed è con noi. E’ l’invito che viene fatto a non trascurare la Messa domenicale, incontro con la Parola e la Presenza reale di Gesù nell’Eucarestia. E’ la proposta che viene fatta alle famiglie di far vivere ai figli un cammino di fede dopo aver ricevuto i Sacramenti, al fine di gustare cosa voglia dire vivere da cristiani. E’ la costanza con la quale si propongono gesti ed esperienze che richiamano alla carità e alla speranza. E’ “profetico” annunciare il valore della vita umana, ridotta nella mentalità comune a mero fatto biologico. Questi, come altri numerosi e importanti aspetti, rappresentano il compito profetico che la Chiesa e ogni battezzato sono chiamati a dire a sé stessi e al mondo. don Luca

