Come portare frutto

Nel convento di Nevers, Bernadette cercò di allontanarsi dal protagonismo che avrebbe circondato la sua vita nel villaggio in cui era nata e dove, tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858, vide diciotto volte la Madonna.  Pur essendo già il secolo delle ferrovie, nell’Ottocento i 700 chilometri di distanza tra Lourdes e Nevers aiutavano chi cercava la solitudine dell’amore di Dio. Malgrado ciò, migliaia di persone sono andate a far visita a Bernadette in vita nella sua nuova condizione di consacrata. Bernadette arrivò a Nevers nel 1866 e non tornò mai nella sua terra, morendo il 16 aprile 1879 ad appena 35 anni. Redigendo la biografia della santa partendo da testimonianze e scritti, la scrittrice cattolica Marcelle Auclair ha composto quello che è noto come il suo testamento spirituale. Lo è nella misura in cui riflette la sua anima semplice e le tracce della sofferenza lasciata in lei dalla miseria e dalla fame, dagli affronti e dalle incomprensioni, non inferiori tra alcune compagne di convento rispetto a quelle che aveva conosciuto quando aveva annunciato che le era apparsa la Santissima Vergine. Santa Bernardette parlò solo una volta delle apparizioni davanti alle sue consorelle, e la superiora non permise che il tema tornasse a uscire tra le conversazioni del chiostro per non distrarre la vita conventuale e soprattutto per permettere alla giovane novizia di portare avanti in pace il suo cammino verso il Signore. Nel 1867 professò come religiosa, e trascorse gli anni della sua vocazione svolgendo ogni tipo di lavori, a volte più duri come nel caso di quelli di pulizia e infermeria, minata dall’asma e dalla tubercolosi. Ho avuto la possibilità di recarmi per due volte a Nevers nel luogo nel quale è sepolta Bernadette e dove si può girare nei luoghi dove ella ha vissuto negli anni di permanenza nel convento che l’ha accolta. Sono stati momenti molto belli e forti. Girando per gli spazi dove lei è stata infermiera, addetta alla pulizia e poi malata, ho potuto constatare come la santità per Bernadette non sia stata raggiunta per aver avuto le apparizioni da parte della Madonna, ma nel modo con cui ha vissuto l’ordinario e il quotidiano nella vocazione e nel luogo dove lei ha vissuto e dove è poi morta ancora in giovane età. Colpisce la figura di questa donna che pur avendo avuto la possibilità di vedere e di parlare con la Madonna non ne ha fatto motivo di vanto o occasione per aumentare la propria fama (o per ingrossare il numero dei follower, come si potrebbe dire oggi), ma ne ha fatto circostanza per crescere e portare frutto anche nel nascondimento e nella semplicità della vita quotidiana. Un esempio bello a cui poter attingere, per vivere al meglio il nostro quotidiano.   don Luca