L’Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) pubblica periodicamente il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel mondo. E’ uno sguardo su come il diritto fondamentale della persona singola e delle comunità di professare la propria religione sia presente nel mondo. Un dato che emerge è che in molti paesi, purtroppo ancora tanti, non è garantito questo fondamentale diritto. Si nota come ci siano in atto vere e proprie forme di limitazione e persecuzione verso chi manifesta il suo credo religioso. Situazioni che da noi sembrano inconcepibili, dato la diffusa percezione dei diritti personali. Eppure ciò accade, e in vari paesi non è possibile dirsi liberamente credenti. Ciò che poi colpisce è vedere come la religione maggiormente perseguitata e limitata sia il Cristianesimo. Proprio così, quello in cui noi crediamo è avversato e contrastato in varie parti del mondo. In questo preciso istante in molteplici posti il prete non può celebrare Messa, il fedele non può pregare liberamente, il catechista non può parlare di Gesù, non è ammessa la possibilità che, liberamente e senza costrizioni, un aderente ad un’altra religione possa convertirsi al Cristianesimo.
Per non arrivare poi ai casi dove i cristiani sono perseguitati, incarcerati, uccisi. Questo mentre nel nostro mondo mollemente e pigramente si assiste ad una tiepidezza religiosa che rasenta i limiti della apostasia. Pensare che ci sono cristiani che non arretrano davanti alle pressioni ostili, pur di rimanere fedeli a Cristo è una bella provocazione. “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5, 11-12). Gesù l’aveva già detto che nel Suo Nome avremmo non avremmo avuto i petali di rosa lanciati al passaggio, ma ha promesso la beatitudine, ha promesso qualcosa che nulla in questo mondo ci può promettere e donare se non Lui: la ricompensa nei cieli, il Paradiso. E’ vero che in Paradiso si può andare anche senza persecuzioni drammatiche, ma è importante desiderare di esserci, in questa comunione beata, è importante fare tutto “quello che Dio vuole” perché la nostra vita presente sia conforme, nella gioia, a questo destino ultimo. Preghiamo per i nostri fratelli e per le nostre sorelle perseguitati, perché siano forti nella fede. Preghiamo anche per noi e per le persone che conosciamo, affinché si tenga desto il grande dono ricevuto nel Battesimo. don Luca