Betlemme, a dodici chilometri dalla Città Vecchia di Gerusalemme, è una delle tappe irrinunciabili del pellegrinaggio in Terra Santa. E’ la città dove nacque il famoso re Davide e ovviamente anche Gesù. Mentre ci si avvicina a Betlemme vengono in mente le parole del Vangelo che ascoltiamo a Natale: “In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra …”. E’ a causa del censimento e a causa della discendenza davidica di Giuseppe, lo sposo di Maria, che Gesù venne al mondo in questo luogo. Qui troviamo una volta ancora di disegno di Dio, che ha fatto sì che accadesse – apparentemente quasi per caso – la Nascita in questa cittadina del nostro Salvatore. Betlemme che in ebraico ha fra i suoi significati quello di essere la “casa del pane” (Bet Lechem). Proprio qui, nella “casa del pane”, in una mangiatoia (già prefigurante il fatto che Gesù è nostro cibo e nutrimento) il Figlio di Dio ha trovato il suo primo giaciglio.

La basilica della Natività si presenta sulla piazza principale di Betlemme con una piccola porta di ingresso, dove ci si deve abbassare per entrare. E questo abbassamento ricorda quello vissuto da Gesù, che per Amore è disceso dal Cielo per farsi Presenza per noi. Quell’abbassamento che in greco viene chiamato “kenosis” e che dice come Dio abbia voluto essere vicino a noi. Cuore della Basilica di Betlemme è la grotta della Natività, che è collocata al piano inferiore della chiesa. Vi si accede con una breve gradinata e ci si trova davanti ad una stella d’argento posta per terra, nel luogo esatto dove è nato il Salvatore. Vale veramente la pena di fare la fila per un po’ di tempo per inginocchiarsi, per pochi secondi, in questo luogo così speciale. “Tu scendi dalle stelle…” ci dicono le parole di uno dei famosi canti natalizi, Qui Tu o Cristo sei disceso, Qui sei nato per essere per me dono di Amore. Il fremito e la commozione carica di gioia e gratitudine, sono esperienze palpabili che il pellegrino vive in questo sito. A poca distanza dalla Basilica della Natività c’è la cappellina della “Grotta del latte” dove si ricorda un racconto che vuole che mentre la Madonna allattava Gesù Bambino alcune gocce del suo latte caddero in questo luogo rendendo bianca la roccia. Qui la consuetudine lo vede come luogo di preghiera per le mamme che desiderano avere un figlio e per quelle che lo stanno allattando. Al di là di tutto, questo luogo ricorda il fatto bellissimo della maternità che è un grande dono. A pochi chilometri di distanza si trova quello che viene chiamato il campo dei pastori. Questo è il luogo dove venne dato l’annuncio degli angeli ai pastori di recarsi presso la grotta di Betlemme per incontrare Gesù Bambino. don Luca