Crollo demografico: Italia senza futuro?

Nel 2020 secondo fonti ISTAT (https://www.istat.it/it/files//2021/03/REPORT-IMPATTO-COVIDDEMOGRAFIA_2020.pdf) l’Italia ha perso 384mila abitanti: è anche un effetto negativo del Covid-19 che ha amplificato la tendenza al declino di popolazione in atto dal 2015.
Nel 2020 si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un massimo storico di decessi dal secondo dopoguerra e una forte riduzione dei movimenti migratori.
Il nuovo record di diminuzione di nascite (404 mila) e l’elevato numero di decessi (746 mila) fanno del 2020 l’anno con il nuovo record di saldo demografico dal 1918, anno in cui finì la Prima Guerra Mondiale e in cui ci fu la Pandemia di Spagnola. Nel 1918 il saldo demografico negativo fu di 650mila abitanti.
Nel 2020 crolla il numero dei matrimoni celebrati: 96.687, -47,5% sul 2019.
Dal report dell’Istat “Se nel 2019 il deficit di popolazione era stato piuttosto contenuto sia nel Nord-ovest che nel Nord-est (rispettivamente -0,06% e -0,01%), nel corso del 2020 il Nord-ovest registra una perdita dello 0,7% e il Nord-est dello 0,4%. Il Centro vede raddoppiare in termini percentuali il deficit di popolazione (da -0,3% del 2019 a -0,6% del 2020) mentre il Sud e le Isole, più colpite nella seconda ondata (da metà settembre), subiscono una perdita dello 0,7%, simile a quella del 2019, per effetto della tendenza allo spopolamento già in atto da diversi anni”.
I 746mila morti sono superiori rispetto alla media 2015-2019 di oltre 100 mila unità (+15,6%).
Il calo delle nascite si è avuto in tutti i mesi del 2020 rispetto ai dati dello stesso periodo del 2019. Dal rapporto ISTAT “Il calo delle nascite si accentua nei mesi di novembre e soprattutto di dicembre (-10,3%), il primo mese in cui si possono osservare eventuali effetti della prima ondata epidemica. L’andamento delle nascite nel corso del 2021 consentirà di avere un quadro più nitido delle conseguenze della crisi economica”.
La crisi del Covid potrebbe infatti aver accentuato il calo demografico per via dell’insicurezza e delle paure rispetto al futuro, sia dal punto di vista economico che da quello sanitario; vedremo nel 2021 gli effetti della seconda ondata, e se nel finire del 2021 ci saranno dei segnali di ripresa demografica, magari sulla speranza dei vaccini e della fine della pandemia.
Appare in ogni caso chiaro a tutti, tranne che alle forze politiche, che la vera emergenza nel nostro paese è quella demografica e che si dovrebbero stanziare fondi consistenti a favore di politiche familiari e di sostegno alla maternità.