“Insegnava infatti ai suoi discepoli”. Questa attività di Gesù compare nei quattro Vangeli per ben 95 volte. E’ un verbo (didàskein) che ricorre spesso e che quindi è significativo.
E’ vero che Gesù ha compiuto miracoli, ha manifestato la sua prossimità a poveri, malati, peccatori. Ha camminato in lungo e in largo per la Palestina e anche nei territori pagani limitrofi ed ha incontrato moltissime persone. Ma è anche vero che Gesù ha dedicato molto tempo alla predicazione, all’annuncio del Regno di Dio. La predicazione svolta lungo la strada, in riva al lago, sui monti (pensiamo al discorso delle Beatitudini), nelle città, nelle case, nelle sinagoghe, al Tempio di Gerusalemme. Ma nel più ampio aspetto della predicazione colpisce il fatto della insistenza che viene messa nei Vangeli sul fatto che Gesù insegnava. Insegnare vuol dire rivolgere un’azione precisa, affinché chi è oggetto dell’insegnamento impari qualcosa. Gesù parlava spesso alle folle, così come spesso “insegnava” ai suoi discepoli. Perché Gesù vuole insegnare al discepolo? Perché è importante che il discepolo conosca?
Senza conoscenza si fanno pochi passi. Pensiamo a quello che nella giornata facciamo, e soprattutto le cose più frequenti e quotidiane. Sono frutto queste di un insegnamento che ci ha permesso con nozioni ed esperienza di essere capaci di manifestare una abilità. Ad esempio ho studiato teoria, mi hanno insegnato a guidare e ora sono capace di condurre una macchina, e lo faccio ogni giorno. Questo come migliaia di altre cose.
Gesù allora insegna ai suoi discepoli ciò che è importante. Lui il Figlio di Dio (non un generico predicatore) ci insegna la strada per giungere ad una vita bella nel presente e la vita eterna in Paradiso. Insegna perché non si perda questo prezioso tesoro, perché l’ignoranza non offuschi la mente e il cuore facendo sì che la persona vada a rincorrere ciò che è sterile e vuoto, anche se si presenta con allettanti, ma fallaci, prospettive. Capita non di rado che si vada a cercare la paglia e non l’oro, confondendoli perché entrambi sono di colore giallo.
Il cammino di catechismo che abbiamo da poco ripreso è volto proprio ad insegnare ai bambini e ai ragazzi, e con loro ci metto l’ampio mondo degli adulti, ciò che aiuta a seguire il vero Maestro che è Gesù, perché seguendo Lui non ci perdiamo. L’insegnamento apre poi alla vita e alla pratica di fede, ciò fa sì che dalle parole si viva una esperienza. Solo seguendo Gesù, il Maestro, realizziamo compiutamente la nostra vita. don Luca