Come una cosa giusta diventa sbagliata. Questo può succedere tante volte nella vita. Accade per debolezza personale (desideravo fare una bella azione, ma ne ho compiuta una errata), accade per sbaglio di prospettiva (quando si va a sinistra invece che a destra pensando che era la strada giusta), accade anche per accecamento dovuto ad una distorta visione ideologica. E’ quello che è successo a Roma, sabato scorso, nell’ambito della manifestazione contro i cosiddetti “femminicidi” e contro le forme di discriminazione nei confronti delle donne. E’ giusto manifestare per difendere il diritto alla vita e al rispetto.

E’ giusto condannare la violenza e la sopraffazione. Ma suona strano e ipocrita che manifesti contro la violenza e poi la si vada a compiere contro chi la pensa in modo differente. E’ ciò che accaduto quando un gruppo di femministe, o comunque partecipanti alla manifestazione, si è scagliato con furore contro la sede dell’Associazione “Pro Vita” attaccandola e imbrattando tutto quello che si poteva imbrattare. Solo la presenza delle forze dell’Ordine ha permesso di limitare lo scempio (NB le manifestanti si sono pure lamentate del fatto che la Polizia abbia opposto resistenza alla loro azione…). Qual è la colpa di questa Associazione? E’ quella di difendere la vita (non solo quella maschile ma anche quella femminile…), quella di essere contro l’aborto, contro l’eutanasia, contro la mentalità mortifera che attanaglia il nostro mondo che trova poi conseguenza nella scarsissima natalità e nell’ancora più preoccupante vuoto sul significato della vita (d’altronde se disprezzi la vita che significato gli puoi dare…). Si combatte la violenza contro le donne ma con violenza si attacca chi difende la vita. Si condannano, giustamente, le uccisioni delle donne, ma qualche anima bella si dimentica che a causare il maggior numero dei “femminicidi” sia proprio la pratica dell’aborto, che elimina nel grembo della madre la possibilità di vita di centinaia e centinaia di bambini che un domani sarebbero diventati uomini e donne, capaci di amare e di crescere. Quando la mente e il cuore della persona sono accecate dall’ideologia ecco che sorgono queste deviazioni riguardo all’uso retto della ragione e del confronto civile dentro la vita sociale. don Luca