Come sapranno i miei bravi dieci lettori sono, fra i diversi interessi, anche tifoso di calcio. E da questa passione per lo sport della palla rotonda che prendo spunto per il breve pensiero di questo numero. Avrei voluto già scrivere due righe in occasione della vincita dello scudetto e dell’ottenimento della seconda stella da parte della squadra di Milano che indossa i colori del cielo e della notte, ma ho pensato che avrei aumentato il senso di frustrazione e depressione dei tifosi rossonero vestiti e bianconero vestiti. E’ bene non infliggere ulteriori sofferenze… Quindi prendo spunto per parlare di calcio a partire da un altro importante evento, la promozione in A del Calcio Como. Perché parlo di ciò? Non solo per amor patrio, essendo nato e cresciuto a Como, ma perché la recente parabola calcistica della squadra lariana offre qualche riflessione. Non più di sette anni fa il Como giocava in serie D (proprio!) incontrando squadre di piccoli paesi del Nord Italia. E questo per via di retrocessioni causate da vicende societarie e conseguenti fallimenti. Con tutto il rispetto per le squadre che giocano in queste serie, era per una società e una città (col suo territorio) come Como un vero e proprio declassamento.
Eppure, grazie alla nuova società più seria ed equilibrata, grazie alla tenacia dei vari allenatori e giocatori, la squadra biancoazzurra ha risalito piano piano la china, passando dalla serie D alla serie C, dalla serie C alla serie B ed infine ottenendo la promozione in serie A. Una autentica risurrezione! Una gioia grande per i tifosi che hanno manifestato con una bella festa di popolo il raggiungimento di questo traguardo, che si spera possa essere un punto di partenza. Questo percorso ci mostra indubbiamente come nella vita si possa progredire e crescere, partendo anche da situazioni difficili e da fallimenti. Anche quando tutto sembra andare male c’è la possibilità di uno spiraglio di bene. Un bene che porta alla gioia. Servono sì risorse e investimenti nel mondo del calcio, ma leggendolo nella vita di fede di un cristiano abbiamo non poche risorse a disposizione: Spirito Santo (siamo a Pentecoste…), Eucarestia e Riconciliazione, la Mamma celeste, esperienza di vita fraterna nella Comunità, e altro ancora… Quindi siamo invitati anche noi a giocare (simbolicamente parlando) in serie A! Non accontentiamoci di cose da poco, puntiamo in alto! Buona Pentecoste! (e forza Como!) don Luca