Fuochi d’artificio o fuoco di verità?

Le pagine dei quotidiani e dei siti di informazione locali mettono molto in risalto, durante il periodo estivo, le manifestazioni che prevedono lo sparo dei fuochi d’artificio che suggellano eventi di particolare significanza. Capita spesso che questi spettacoli attirino folle di spettatori che col naso all’insù riempiono l’aria di “ooh” di ammirazione, accompagnando l’evolversi dei lanci. Personalmente sono spettacoli che non mi hanno mai eccessivamente interessato, un po’ per la quasi forzata acclamazione del fatto che i fuochi artificiali siano belli (un po’ come la sposa il giorno delle nozze è automaticamente bella, comunque sia…), un po’ perché non comprendo sempre il rapporto di spesa fra uno spettacolo che dura una manciata di minuti e i soldi (non penso pochi) che si spendono per tale esibizione. Ma si sa, i gusti sono gusti, e se qualcuno, singolo o associazione, decide di fare i fuochi artificiali, sono poi scelte (discutibili o meno) che sono lecitamente attuabili. La riflessione che volevo condividere con i lettori di queste poche righe, è sul fatto di come spesso l’effimero ci attragga, e di come situazioni che sono sicuramente ammiccanti, come appunto i fuochi artificiali, prendano spesso il posto di ciò che è vero ed essenziale. L’abbaglio che a volte ci seduce è quello di ciò che appare come particolarmente luccicante, ma che comunque non ci chiede di comprometterci, di impegnarci, e di pensare. L’attrattiva che viene esercitata è quella dove la mia volontà e la mia coscienza sono poste di fronte alla scelta fra ciò che non chiede la mia partecipazione e ciò che mi coinvolge, esercitando la capacità di riconoscere la verità e la bontà delle cose, e soprattutto della vita. Ecco perché oggi la cultura imperante offre sempre più proposte accattivanti ma deresponsabilizzanti, dove il “panem et circenses” degli antichi romani trova raffinate ed elaborate iniziative. Lo scotto che si paga è l’essere avulsi dalla realtà, non riconoscendo dove sta il vero bene. Mi hanno molto colpito le immagini dell’uccisione, in un locale di divertimento (!), di un giovane italiano, colpito ripetutamente da pugni e calci, in mezzo a tanti altri giovani, dove nessuno è intervenuto per porre fine ad un atto criminale. Cosa ottenebri la mente della persone da non riconoscere ciò che sta accadendo, può avere molte spiegazioni, di certo è che quando l’effimero prende il sopravvento si spegne il fuoco della verità che abita in ciascuno di noi. Voltare la testa dall’altra parte è il frutto amaro della mentalità che deresponsabilizza. Solo l’incontro con una proposta vera, con qualcuno (anche e soprattutto quel Qualcuno con la “Q” maiuscola) può ridestare in me il fuoco della verità.                     don Luca