In questi giorni mi è capitato di prendere in mano il libro di Geremia, profeta dell’Antico Testamento. Un approccio casuale, non cercato, ma che è stato provvidenziale. In effetti poter accostarsi ad un libro della Bibbia nella sua interezza, in una lettura continuativa, è fonte di grande beneficio. Molto spesso, nelle letture delle S. Messe come in altri momenti di preghiera o di celebrazioni, ci si accosta alla Parola di Dio, prendendo dei brani scelti o particolari. Questo non è privo di valore ed è necessario per la liturgia e per la preghiera, dando frutti inestimabili. La lettura continuativa di un libro biblico offre comunque un panorama ampio e ricco, che fa sì che le preziose gemme che si assaporano siano colte nel percorso complessivo del testo. Ebbene cosa ho trovato in Geremia? Un fracco di situazioni che oggi viviamo. Certi oracoli del profeta sono violenti, spesso rivelano la sua sofferenza e la contraddizione della sua missione che è di giudizio e di condanna, mentre egli vorrebbe che fosse di conversione e di salvezza. Viene perseguitato, incarcerato e malmenato, come traditore e disfattista, a motivo del suo messaggio profetico, che non aderiva ai progetti dei governanti, ma egli resta sempre fedele al suo dire. Forse appunto per questo la figura del profeta Geremia, è nella Bibbia quella che più si avvicina alla persona del Messia sofferente e perseguitato. Mi ha impressionato come la situazione che Geremia ha affrontato sia per certi versi simile a quella del mondo di oggi, dove ci si lascia andare a seguire idoli, ci si “prostituisce” per seguire la logica del mondo, rinnegando il legame fondamentale con il Dio della salvezza. Una denuncia forte e chiara contro la deviazione dalla verità. Eppure Geremia, non si limita alla denuncia, ma annuncia con grande forza la speranza che è data nella nuova alleanza, che è scritta nei cuori, là dove l’uomo imposta e compie le sue scelte Mi ha dato un grande respiro leggere questi passaggi. Notare come nonostante il peccato, e con le amare conseguenze che esso porta, il Signore non chiuda la porta, ma anzi rinnova la proposta di un legame forte e importante. E’ quello di cui oggi abbiamo bisogno, di poter lasciare alle spalle le infedeltà per lasciarsi abbracciare dal Signore.
don Luca