Gita o pellegrinaggio?

Nella settimana appena trascorsa è stato proposto per la nostra Comunità Pastorale il pellegrinaggio presso il Santuario della Madonna di Caravaggio. A partire da questa esperienza cerchiamo di capire la differenza fra l’andare in gita (o in passeggiata), cosa in sé e per sé non negativa, e l’andare in pellegrinaggio. Ovvero la differenza fra l’essere turista/gitante e l’essere pellegrino. Il pellegrino quando sente la meta del pellegrinaggio non si ferma a dire: “Ci sono già stato!” ma si pone nell’ottica di andare in un luogo, magari già visitato in altri momenti, dove vivere un momento di preghiera e di incontro col Signore. Crede che in quel luogo il buon Dio attraverso la Madonna o i Santi può donargli qualcosa. Si mette quindi “in cammino”, non per forza nel significato fisico di camminare, ma si “muove” ponendosi nell’atteggiamento di colui che cerca e accoglie.  Il turista è una figura tipica dell’era moderna. Egli viaggia per piacere, curiosità o svago. Il suo viaggio ha un inizio e una fine.

Nel suo viaggiare confida nelle sue risorse economiche, potremmo dire che la carta di credito è ciò che gli permette di viaggiare tranquillo e lo smartphone sostituisce ormai la memoria. Si preoccupa spesso di incasellare foto, senza a volte gustare veramente ciò che si ha davanti. L’importante è avere qualche immagine in più da mettere su facebook o su istagram. Il turista fa dipendere il successo della sua giornata da ciò che mangia. Il pellegrino, pur mangiando, si ricorda che: “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Il pellegrino si muove con un atteggiamento di fiducia fondamentale in Dio. Egli cerca di incontrare il Signore nella preghiera, nei Sacramenti, nel volto di persone che si incontrano, nella vicenda di testimoni. Il pellegrino si apre allo stupore, al silenzio e all’ascolto; il turista/gitante pensa sempre ossessivamente a cosa c’è dopo, non gustando l’attimo presente. Come arriva pensa già a quando deve partire. Il gitante spesso rischia di vedere solo “il dito” che indica “la luna”, il pellegrino cerca “la luna”. Turista e pellegrino entrambi sono in viaggio. Mentre il turista soddisfa i sensi, il pellegrino è alla ricerca della verità. Il turista si stanca e si abbronza, mentre il pellegrino risplende di spirito. Ogni movimento del pellegrino è compiuto con sacralità e gratitudine, mentre il turista è spesso preoccupato e inconsapevole. Sia il turista come il pellegrino tornano a casa magari un po’ stanchi. Il primo va a letto e dorme, il secondo, prima di dormire ringrazia per quello che ha ricevuto e il suo cuore è colmo di gioia e consolazione.                    don Luca