Guadagnare il Paradiso

Una battuta? Un colpo di teatro? Una affermazione sincera? Non saprei cosa dire, dato il personaggio un po’ sopra le righe. Si parla del presidente Donald Trump che nei giorni scorsi ha affermato di non andare in vacanza quest’anno perché vuole “guadagnarsi il Paradiso” offrendo le sue mediazioni per porre fine alla guerra in Ucraina. L’impegno preso è lodevole; chi si attiva per far cessare delle guerre esegue il dettame evangelico dell’essere “operatore di pace”. Di certo la politica apre ad altre sfaccettature e interessi, ma si prenda per buona la volontà di arrivare ad un accordo almeno per la sospensione dei combattimenti, fonte purtroppo di morte e violenze. Ma oltre a questo impegno per la pace mi ha colpito l’affermazione plateale mostrata circa il “guadagnare il Paradiso”. Che un politico di quel livello mostri, al giorno d’oggi, questo intendimento è fuori dall’usuale.

Però di due aspetti bisogna tenere conto: prima di tutto che la coscienza di una persona è inaccessibile e solo Dio la vede in trasparenza; secondariamente che quanto uno dice ha un valore in sé, indipendentemente dalle sue intenzioni. Quindi, prescindendo dalle simpatie o antipatie verso il personaggio, è utile cogliere la valenza di tale affermazione in sé. Come aveva saggiamente ricordato Benedetto XVI parlando al Parlamento tedesco nel 2011, la legittimazione del potere politico sta nel diritto naturale, nel bene comune, nell’ordine e nella giustizia che rappresentano i fini della politica al proprio livello. Tuttavia, senza una sapienza superiore che viene da Dio, chi gestisce il potere facilmente si indebolisce anche a quel livello e perde la giusta via. La politica è politica e non è fede, ma la fede può rendere migliore la politica. Certo, non ogni fede, non una fede qualsiasi. Parlare di “guadagnare il Paradiso” porta a considerare come le azioni della politica, ma anche quelle della vita comune di ogni persona, delle nostre persone, sono richiamate ad un fine superiore. Richiamare le azioni, le scelte quotidiane, indirizzate non solo alla dimensione terrena, ma anche finalizzate alla vita eterna, fa assumere ad esse una valenza diversa. Agire per ottenere la vita eterna, in Paradiso, da uno spessore diverso alla nostra vita. Sempre Benedetto XVI diceva che: “senza la prospettiva di una vita eterna, il progresso umano in questo mondo rimane privo di respiro. Chiuso nella storia, esso è esposto al rischio di esporsi al solo incremento dell’avere; l’umanità perde così il coraggio di essere disponibile per i beni più alti, per le grandi e disinteressate iniziative sollecitate dalla carità universale”.   don Luca