I caduti nelle guerre

Il 4 novembre terminava la Prima Guerra Mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi. Le nostre parrocchie ricordano nella domenica vicina al 4 novembre i caduti di tutte le guerre dei nostri tre paesi. E’ una ricorrenza che vede anche la presenza delle autorità civili e dei corpi militari. E’ giusto e doveroso ricordare chi è morto durante le guerre. Molto spesso questi caduti sono stati ragazzi che partirono per il fronte chi per senso della Patria chi per obbligo, ma in ogni caso fecero esperienza delle brutture e del dolore che la guerra portano con sé. Giornate come queste potrebbero rischiare di cadere nella retorica, di manifestazioni da fare ma senza darci la giusta attenzione. Aiuta ad evitare di cadere in questo rischio la preghiera e il ricordo cristiano per i defunti, che pongono le persone cadute nelle mani di Colui che è morto per salvare tutti. Sono anche di aiuto a comprendere l’esperienza drammatica della guerra i racconti di chi l’ha vissuta.

Trovo delle belle pagine dentro la rivista “L’Alpino” dove a volte sono riportare le lettere dei soldati che erano sul fronte nella Grande Guerra. Racconti che rendono il dramma di queste forti esperienze ma anche la speranza che era presente lei loro cuori. Pensare ai nostri caduti nelle guerre assume un significato nuovo guardando anche, e purtroppo, alla attuale guerra fra Russia e Ucraina. Qui sono le immagini, foto e video, che rendono l’idea di quanto una guerra possa portare in quanto a distruzione e sofferenza. Vedere le immagini di tanti giovani che sono costretti ad essere sul fronte ad imbracciare le armi contro il nemico tocca in modo particolare. Penso ai loro progetti di vita sospesi se non infranti o addirittura persi per sempre a causa di questo conflitto. Penso alle mamme, alle mogli, ai figli e a chi ama queste persone che sono in combattimento. Il pensiero e il dolore sono i medesimi sia che la persona sia russa o ucraina. Le lacrime e la sofferenza infatti non hanno una sola bandiera. Questo a prescindere da chi abbia o meno le responsabilità. Possa la preghiera e il ricordo per i caduti nelle guerre farci ricordare il prezioso dono della pace, che tutti noi siamo chiamati a costruire.

don Luca