Da appassionato di calcio mi capita non di rado di vedere giocatori che quando entrano in campo o dopo aver segnato un goal, fanno il segno della Croce. Non entro nel merito delle motivazioni che spingono queste persone a tali gesti, ma comunque resta un segno visibile e non equivocabile. Nel segno della Croce il cristiano va a “immergersi” dentro la realtà profonda della fede. Con esso si traccia sul proprio corpo, con gesti ampi, quel segno che rimanda da un lato alla Croce di Cristo, e contemporaneamente alla Santissima Trinità, l’unico e vero Dio, nel quale crediamo. Come cristiani siamo chiamati a custodire e valorizzare uno specialissimo tesoro spirituale che non è un oggetto, ma un gesto capace di segnare in modo santo la nostra vita. Non a caso nel Battesimo, siamo stati bagnati per tre volte con l’acqua benedetta nel nome della Santissima Trinità.

Possiamo inserire tutta la nostra vita nel mistero della Croce e della redenzione. Nel nostro corpo viene impressa l’adesione e l’unione di ogni nostro atto, atto, volontà, progetto, incontro ed evento al mistero della Croce. Non a caso la celebrazione centrale della settimana del cristiano che è la Santa Messa, si apre e si chiude proprio con il segno della Croce. Così le nostre preghiere quotidiane hanno l’incipit e la conclusione con la medesima modalità. Così ci riconosciamo e facciamo riconoscere che siamo appartenenti e in unione con Colui che ci ama e ci salva. Silenziosamente ma efficacemente chiediamo a Dio stesso e al Suo Figlio crocifisso per noi di ravvivare nella nostra vita il dono scaturito dalla Croce. E’ importante allora che i genitori, e anche i nonni, insegnino fin da piccoli (non è mai troppo presto) ai bambini a fare il segno della Croce. Colpisce sempre vedere dei genitori che in chiesa o anche fuori da essa, accompagnano i propri piccoli in questa tenera e preziosa gestualità. Il segno della Croce ravviva l’unione con Dio e con tutta la Chiesa (è il riconoscimento di una comune appartenenza), dona senso alle fatiche quotidiane, attira l’affetto degli Angeli e mette in fuga i demoni, diffonde misericordia sui peccatori e su tutti gli uomini provati dalla vita e offre una testimonianza semplice e senza confini. Anche in un luogo privo di immagini o oggetti religiosi, questo gesto fissa una luminosa e chiara presenza. don Luca