Vivendo il tempo pasquale, ma questa evidenza ci viene data in tutto l’Anno Liturgico, si può notare con vivezza la particolarità e la bellezza del cattolicesimo. E’ come vedere una cosa bella che attrae, e guardandola tutte le altre realtà simili impallidiscono e passano in secondo piano. E’ come quando un giovane si innamora, veramente, di una bella ragazza, tutte le altre scompaiono. E’ così quando si fa un vero incontro col cristianesimo. Difatti l’avvenimento cristiano è assolutamente unico e inconfrontabile: la coscienza dell’identità cristiana va sempre posta al disopra di tutte le aperture nei confronti delle esperienze extra cristiane. Chi è vitalmente partecipe di un evento inedito e di una realtà imparagonabile non può non percepirsi diverso e inassimilabile. La nostra originalità inalienabile – di noi che per la gratuita misericordia di Dio siamo innestati, nel Battesimo e con l’Eucarestia, nella morte e nella risurrezione del Signore – non può mai essere scalfita o messa in pericolo dalle pur giuste e “simpatiche” attenzioni che dobbiamo avere verso chi non ha ancora la nostra fortuna, anche se è chiamato al nostro stesso destino.


“Io sono con voi!” (Mt 28,20). Questa promessa non l’ha potuta dare Mosè, non l’ha potuta dare Budda, non l’ha potuta dare Maometto. L’ha data solo Gesù, e l’ha mantenuta perché solo Lui è veramente, realmente e corporalmente vivo. Solo Lui è il Signore della storia; solo Lui, tra gli uomini, costituito anche della natura divina. Non è sbagliato dire che nelle varie religioni c’è qualcosa di buono, che fra di esse si può leggere qualcosa di interessante, come si può trarre del bene da una lettura di un libro scelto o dall’ascolto di un buon brano musicale. Il cristianesimo rispetto alle altre religioni ha un aspetto essenziale: esso è un fatto, e i fatti non si scelgono, essi “sono”. Il cristianesimo ha sicuramente anche degli aspetti relativi ai riti, alle norme etiche e via dicendo, ma in modo costitutivo esso è un avvenimento, e per questo unico e imparagonabile. Un avvenimento è qualcosa che non puoi ridurre. E’ Cristo Figlio di Dio, che è nato morto e risorto per noi. Lo ha fatto con la sua umanità e divinità, lasciandoci la possibilità ieri come oggi di poterlo incontrare. Lo stesso Gesù che possiamo incontrare oggi nella Parola, nell’Eucarestia, nel volto delle persone che sono toccate dalla Sua Presenza. Gesù ha promesso di essere con noi fino al compimento del mondo e ci ha aperto le porte del Paradiso con la Sua vittoria sul peccato e sulla morte. Guardiamo ancora e sempre all’evento pasquale che ci consegna a così bel destino e a così grande speranza. don Luca